Cessione Sampdoria: Il presidente Massimo Ferrero non vuole vendere la società di Corte Lambruschini. I concoradati non lo preoccupano…
Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero torna a parlare. Lo fa con pochi. Parla di cessione (poco), di concordati e del suo rapporto con i tifosi. Ma il punto di partenza è uno: Ferrero non vuole vendere il club blucerchiato:
Roma è Roma, Genova è Genova. E le aziende della mia famiglia e la Sampdoria non sono sorelle. Voglio pagare tutti i debiti romani, creditori e tasse. Se una volta che i concordati avranno avuto l’omologa e che avrò dismesso i rami d’azienda romani, cioè i loro immobili, i soldi non basteranno per pagare i debiti… se, se, se… È stato costituito un trust che ha messo la Samp come rafforzativo del piano concordatario, a garanzia. Ma eventualmente passerà del tempo. Sono stufo di doverlo chiararire: la gente può dire ciò che vuole, i percorsi sono separati. La Sampdoria è un’altra cosa. Estranea e indipendente.
Le voci sulla cessione della Sampdoria, coinvolgendo vari acquirenti, si ripetono ormai quasi quotidianamente ma Massimo Ferrero nega ancora:
RIpeto: il trust fatto con la Samp è a maggior garanzia dell’operazione, ma non c’è nulla e comunque non devo assolutamente vendere la società
Massimo Ferrero chiede scusa ai tifosi: “Ho sbagliato”
Cessione Sampdoria: Ferrero non vuole vendere. Le parole
LEGGI ANCHE Cessione Sampdoria, Parodi insiste: per Ferrero ci sono gli acquirenti. I nomi
Massimo Ferrero poi prova a fare un passo indietro, forse anche due con i tifosi della Sampdoria chiedendo scusa:
́Io sono partito male ho sbagliato dicendo che l inno non era bello. Ora per me Lettera da Amstredam è poesia… poi quella cosa di Recco e Chiavari… mi hanno impiccato. Si è creato un clima ostile nei miei confronti. Comunicati, manifesti e pure una trattativa al giorno. Una serie di elucubrazioni e fantasie senza riscontri. Avrei già venduto dieci volte… Finiscono solo con l’eccitare la piazza e aizzarla
Mai pensato d’incontrare i tifosi per provare a chiaririsi?
Io incontrerei i tifosi, se volessero, ma non si può, ci sono delle regole e io non vado contro la legge. Io faccio di tutto per dare qualche soddisfazione alla gente, di più non posso. Non è bello girare con la scorta, quattro persone. In ogni caso, secondo me, non bisogna scordarsi che la Samp viene prima di tutto. Di me, allenatori, calciatori…