Wladimiro Falcone racconta come, per ben due volte, è stato vicino a lasciare la Sampdoria nelle scorse sessioni di calciomercato. Ora, invece, è titolare
Dopo il suo intervento a SampCity, Wladimiro Falcone ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il portiere della Sampdoria, a inizio anno partiva dietro Emil Audero nelle gerarchie e, proprio per questo motivo, è stato vicino a lasciare Genova in due occasioni:
Con lo Spezia l’operazione saltò all’ultimo. Nelle settimane precedenti quasi tutti i club di B si erano interessati a me. Io spingevo per andare a giocare, la Ternana mi voleva in prestito, lo Spezia – dove c’è Pecini, che mi conosce bene – mi avrebbe acquistato. Difficoltà burocratiche? È andata bene così.
E poi, a gennaio, prima dell’infortunio di Audero che gli ha aperto le porte della titolarità, l’occasione di andare alla Spal:
Qui ero chiuso da Audero, sarei andato a giocare sei mesi, ma poi sono risultato positivo al Covid-19, Emil si è fatto male e ora sono qui.
Sampdoria, i modelli del pararigori Falcone
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Wladimiro Falcone è entrato nel settore giovanile della Sampdoria nel 2009. Lui, nato a Roma, si sente un figlio blucerchiato:
Io sono un figlio della Samp. Dopo tre anni alla Lodigiani (non all’Ostia Mare)e uno alla Vigor Perconti, sono venuto qui. Un trasferimento non facile, avevo 15 anni e ho lasciato tutto il mio mondo a Roma. Ma ora conosco tutti da quando sedicenne mi affacciai in prima squadra. Sono il loro figlioccio.
L’anno scorso al Cosenza ha parato ben cinque rigori. Un’abilità che ha coltivato già da piccolo, anche grazie a una frase particolare che risale al periodo alla Vigor Perconti. Falcone, un portiere con un modello ben preciso:
Penso a Buffon, il migliore della storia. Con i dovuti paragoni mi rivedo in Courtois. Io pararigori? Già da piccolo ne paravo spesso. Un dirigente della Vigor Perconti: un giorno mi urlò che su un rigore il portiere nulla ha da perdere e tutto da guadagnare. L’ho fatta mia, quella frase.
Audero è pronto per tornare a giocare, ma Falcone, intanto, vuole farsi trovare sempre pronto:
Il momento più bello è stato all’Olimpico. Audero tornerà a giocare, io mi limito a non farlo rimpiangere. L’importante è che la Samp raggiunga i suoi obiettivi.