Sampdoria, stanotte ho fatto un sogno. Ero Stankovic. È il nuovo editoriale di Giuseppe Viscardi che riprende anche Massimo Ferrero…
Stanotte ho fatto un sogno. Ero Dejan Stankovic, sedevo in panchina e affrontavo la Salernitana senza squalificati e senza infortunati. Li avevo tutti, potevo farli giocare nella formazione migliore.
Schieravo un 3-4-1-2, facevamo fatica a giocare con la testa leggera e ad andare nella metà campo avversaria. Qualche volta il pallone bruciava tra i piedi di professionisti con tante stagioni alle spalle, e non riuscivamo a essere pericolosi. A quel punto mi giravo verso la panchina, davo un’occhiata a quello che avevo a disposizione, rovistavo in tutti i cassetti e non trovavo niente che facesse al caso mio, al caso di questa partita.
E finiva zero a zero.
Oggi, con calma, ho provato ad esaminare la truppa a disposizione dell’allenatore della Sampdoria. Ho cercato di capire perché, pur giocando dignitosamente da un paio di mesi, e al netto di quattro – punti – quattro negati da decisioni arbitrali sul sottile confine tra il dolo e la colpa grave, i punti che si sarebbero dovuti fare non sono arrivati. In un percorso che negli ultimi due mesi dice cinque goal segnati e dodici subiti in dieci partite, contro i sei segnati e ventotto subiti nelle precedenti quindici, con un rapporto all’evidenza molto diverso (bisognerebbe farlo percepire anche a qualche analfabeta calcistico).
Intanto, la prima cosa che salta agli occhi è che la squadra non subisce più. Perde ma non sbraca. Si difende con intensità e quando può contrattacca. Nessuno l’ha più messa sotto sul piano del gioco, avendo ceffato solo la partita col Bologna, per assurdo quella che avrebbe potuto vincere.
Virgola.
C’è un però, grave e inficiante. L’attacco latita. Non è pericoloso. Gli attaccanti o sono seconde punte (Lammers, Gabbiadini, lo stesso Jese), e quindi non proprio stoccatori, o sono prime punte con problemi: Quagliarella, che ha voluto regalarsi i quarant’anni da giocatore di serie A e che già la stagione scorsa aveva denotato un forte scadimento di prestazioni (il fisico, ancorché ben allenato, ti presenta il conto), e oggi è oggettivamente ingombrante, avanti nelle gerarchie per la sua gloria trascorsa; e De Luca, non proprio una ballerina, in chiaro ritardo di condizione a causa del lungo infortunio.
Sampdoria, ma anche le parole di Ferrero sono un (brutto) sogno?
Sampdoria, stanotte ho fatto un sogno. Ero Stankovic…
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Il guaio è che queste cose si sapevano già da agosto. Anzi, per essere precisi da agosto 2021, quando – in mancanza di alternative – venne acquistato Caputo, giocatore in là con gli anni e senza le caratteristiche che sarebbero servite (bisonte d’area). Non si è potuto porre rimedio, i guaio societari sono ben noti.
Prospettive? Poche. Sarebbe indispensabile qualcuno che il gol lo sappia inventare da zero. Ma non c’è. Nessuna chance di uscirne vivi.
P.S.: cambiando completamente argomento, mentre scrivo leggo una paradossale serie di dichiarazioni di un ex presidente blucerchiato, il quale si autocertifica come “eccellente”, spiegando che chi sta gestendo la “Res Publica Doriana” dopo di lui ha gettato nel WC nove anni di duro lavoro. Mi piacerebbe pensare che si tratti di uno scherzo, una boutade, o una boutanade, il che – visto il personaggio – non mi stupirebbe. Anche perché, se è vero che senza Tolomeo, Copernico e Galileo la Terra sarebbe ancora piatta e il Sole le ruoterebbe intorno, tra i pochissimi a crederlo, è statisticamente provato che se il 99,9% delle persone dice una certa cosa e tu il contrario, è verosimile che tu stia dicendo una c@@@@@a.