Juan Antonio ha smesso di giocare da qualche anno. Quando ne aveva 27, oggi ne ha 32. Oggi non tocca più il pallone, suona e canta. Un pò come Osvaldo. Strano per uno che da giovane giocava al fianco di Aguero, che in Italia ha fatto vedere qualche colpo (non troppi…) con la maglia della Sampdoria e poi dal Brescia. Ma già “quando giocavo avevo una vocina in testa che mi diceva: ‘Ti aspetta altro’. Sono arrivati nel corso della carriera una serie di segnali che mi hanno fatto ascoltare questa vocina, tra infortuni e problemi societari in cui sono finito in mezzo. Dovevo cambiare”.
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E i primi problemi societari, racconta a Tmw, sono arrivati ai tempi della Sampdoria. “Finché la gestione era della famiglia Garrone tutto bene: lui, un grande uomo, amato dai genovesi. Società seria. Poi è arrivato Ferrero e sono iniziate le manovre strane. Mi dice che c’è la possibilità di andare al Parma e che avrei dovuto accettare perché alla Samp per me non c’era spazio. Mi allenavo con i fuorirosa, venivo da un infortunio…”. Ma “mi dispiaceva lasciare i blucerchiati perché ho ottenuto una promozione in Serie A e il popolo genovese mi ha voluto bene. Mi dicono che avrei mantenuto lo stesso ingaggio, accetto il trasferimento al Parma ignaro dei problemi societari di questi ultimi”.
Ha conosciuto Leonardi e Ghirardi?
“Non ci ho mai parlato. Non sapevano nemmeno cosa compravano. Facevano scambi solo per guadagnare. C’era qualcosa di strano perché al primo mese non hanno pagato e non chiamavano nemmeno. Dopo quattro mesi mi sono detto: ‘Qui è un inferno’. Non c’ero più con la testa”.
A Parmaci è passato e basta, il tempo di firmare e andare alla Feralpisalò
“Dovevo ricominciare e avere un po’ di gioia nel giocare. Così ho accettato di scdndere in Serie C da un allenatore (Beppe Scienza, ndr) che mi vuole bene. I soldi non erano una necessità. L’ingaggio era a carico del Parma che però non ha pagato. Alla fine di quell’anno il Parma è fallito: io ho perso di fatto due anni di contratto che avevo ancora alla Samp: il primo perché sono andato al Parma che non mi ha pagato, il secondo perché il Parma è fallito. E ho capito che non volevo avere più a che fare col calcio, pertanto sono tornato in Argentina”.
Domanda. Crede che Ferrero sapesse della situazione del Parma?
“Credo di sì. Sono stato un giocatore importante per il ritorno in Serie A della Sampdoria e lui mi ha fregato. Se ha fatto questo a me, non oso pensare agli altri. Quando c’è un presidente che non lavora bene ne pagano le conseguenze tutti”.