Stefano Sensi esce dolorante da Inter-Monza, Giulia Amodio, moglie dell’ex Sampdoria, se la prende ironicamente con lo stadio San Siro
Dopo svariate stagioni in cui ha dovuto patire tanti infortuni e lunghi periodi di stop, Stefano Sensi sta vivendo a Monza una continuità che non aveva più da tempo. Un solo stop coi brianzoli tra novembre e gennaio, ma da lì in avanti ha giocato con costanza. Salvo che, nell’ultima gara vinta a San Siro contro l’Inter, il centrocampista ex Sampdoria ha dovuto lasciare il campo al minuto 29 per infortunio.
Così che la moglie del calciatore, Giulia Amodio, ha ironizzato sulla coincidenza per cui, questo stop, sia arrivato proprio contro i nerazzurri e in quello stadio. L’imprenditrice digitale e mamma della piccola Ludovica se l’è presa quindi con San Siro, reo di portare sfortuna al marito che, all’Inter, ha dovuto fare i conti con tanti infortuni.
In una storia Instagram, Giulia Amodio ha scritto infatti “Inizio a credere che alla fine della fiera per quanto bello sia tu a portare male“, rivolta a quello stadio in cui Sensi ha giocato dal luglio 2019 al gennaio 2022, prima del prestito alla Sampdoria.
Ex Sampdoria, Sensi si infortuna contro l’Inter e la moglie se la prende…con San Siro
Ex Sampdoria, Sensi si fa ancora male e la moglie se la prende…
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E in effetti, nell’arco di due stagioni e mezzo in nerazzurro, sono circa una decina gli stop che il centrocampista classe 1995 ha subito, a partire da quello agli adduttori dell’ottobre 2019 per finire con quello al legamento collaterale mediale, da cui si è ripreso pochi mesi prima di arrivare alla Sampdoria. Il più grave, quello tra il giugno e l’agosto 2020, che gli ha impedito di disputare 13 partite nell’arco dell’estate in cui si è recuperata la Serie A, rimasta ferma nella primavera per via del Covid.
Sua moglie, quindi, se l’è bonariamente presa con San Siro, teatro non solo della vittoria storica del Monza ma dell’ennesimo infortunio di Sensi. Che anche alla Sampdoria, nel giro di soli 6 mesi, ha avuto qualche problema agli adduttori, anche lontano dal “malaugurante” stadio milanese.