Per Maurizio Michieli la Sampdoria rischia davvero il fallimento se non ci sarà un cambiamento entro il 6 giugno…
La situazione in casa Sampdoria è sempre più critica e complicata. Le difficoltà in campo – squadra ultima in classifica e sempre più vicina alla retrocessione – sono nulla in confronto ai rischi che corre il club. Nella sua analisi su TeleNord Maurizio Michieli, giornalista, ha analizzato lo scenario più oscuro per la Samp, ovvero il mancato cambio di proprietà entro e non oltre il 6 giugno prossimo…
Più il tempo passa e più diventa difficile per la Sampdoria trovare una soluzione alla crisi societaria, posto che la squadra ha già un piede e tre quarti in serie B. Ecco perché la settimana che si è appena aperta e le due che seguiranno si riveleranno decisive per comprendere quale sarà il destino del club di Corte Lambruschini e, di conseguenza, anche la categoria di appartenenza a livello sportivo.
Com’è noto il Cda (dopo che erano andate deserte le quattro assemblee straordinarie convocate per la ricapitalizzazione) ha dato vita ad una composizione negoziata, che formalmente si concluderà il 6 giugno prossimo. La procedura si è resa necessaria, considerata la carenza di liquidità nelle casse di Corte Lambruschini, per tutelare la Sampdoria, sino a quella data, da potenziali aggressioni da parte dei numerosi creditori alla porta. Una situazione che avrebbe spianato la strada al fallimento anticipato del club e alla perdita del titolo sportivo…
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Michieli, su TeleNord, ha continuato la sua analisi; se entro il 6 giugno la Samp non avrà cambiato proprietà, sarà fallimento…
La composizione negoziata, dunque, ha consentito di guadagnare tempo ma non di risolvere i problemi, alla luce del fatto che l’azionista di maggioranza, Massimo Ferrero, non è in grado di ricapitalizzare la società. Verrebbe da scrivere di capitalizzare e basta, giacché durante la sua gestione non si sono mai registrati aumenti di capitale e la Sampdoria è andata avanti grazie alle plusvalenze (sulle quali peraltro pende anche un’inchiesta da parte della Procura), ai soldi delle pay tv e alle sponsorizzazioni. Nel momento in cui tutto ciò non è bastato sono iniziati i guai, che la pandemia non ha aggravato (come la narrazione comune ama far credere) ma ha semmai aiutato a tamponare in virtù dei prestiti ottenuti con la garanzia dello Stato.
Ma se entro il 6 giugno la Sampdoria non cambierà proprietà, alla scadenza della composizione negoziata si spalancherà il baratro di un fallimento dunque solo rinviato.