Due ipotesi, secondo il giornalista Maurizio Michieli, per evitare il fallimento della Sampdoria: ecco il piano di Bissocoli
Nella sua analisi su TeleNord, il giornalista Maurizio Michieli ha analizzato le due strade che il commissario Bissocoli ed il CdA blucerchiato vogliono tentare per evitare il fallimento della Sampdoria.
Fallimento che, come ha ricordato lo stesso Michieli, sarà inevitabile se non si arriverà ad un cambio di proprietà entro il 6 giugno prossimo…
Il commissario Eugenio Bissocoli, in sinergia con il Consiglio di amministrazione, è alla ricerca di vie di uscita. Quali? Sostanzialmente due.
La prima soluzione, essendo possibile durante la composizione negoziata da parte del curatore nominato dalla Camera di Commercio (appunto, l’avvocato Bissocoli) mettere all’ordine del giorno un aumento di capitale, che ciò venga richiesto. In questo contesto potrebbe essere sottoscritto non solo dal socio di maggioranza (Ferrero) ma anche da parte di un piccolo azionista, qualora fosse in grado di farlo. Alessandro Barnaba rientra tra questi, avendo acquisito piccole quote azionarie della Sampdoria. Ma la domanda sorge inevitabile: sarebbe disposto a farlo, con un conseguente aggravio dell’esborso da lui già previsto nel piano di acquisizione della Sampdoria? La risposta, a quanto pare, è no. Ma le cose, non è escluso, possono anche cambiare ed è comunque doveroso ed obbligato, da parte di Bissocoli e del Cda, percorrere tutte le strade giuridicamente possibili…
La seconda strada, secondo Michieli, per evitare il fallimento della Samp
Cessione Sampdoria, Michieli: ci sono due strade per evitare il fallimento…
LEGGI ANCHE Crisi Sampdoria, 30 milioni entro fine giugno. La situazione
Maurizio Michieli, sempre su TeleNord, ha poi prospettato una seconda soluzione al vaglio del CdA della Sampdoria e del commissario Bissocoli:
La seconda soluzione è tecnicamente più rischiosa ma, probabilmente, la più accreditata: dopo avere negoziato con tutti gli interlocutori la composizione, l’avvocato Bissocoli ed il Cda possono interrompere la procedura e avviare il cosiddetto concordato semplificato liquidatorio.
Questa tipologia di concordato presenta caratteristiche peculiari che la distinguono nettamente dal concordato classico, tra cui il fatto che non è prevista la fase di ammissione; è esclusa la figura del commissario giudiziale (sostituita da quella dell’ausiliario); non è riconosciuto il diritto di voto ai creditori; non è richiesto al debitore di garantire una percentuale minima di soddisfacimento ai chirografari nonostante l’impianto liquidatorio dello strumento.
In questo ambito di liquidazione giudiziale potrebbe intervenire il Fondo Merlyn Partners di Alessandro Barnaba, con l’appoggio esterno di Edoardo Garrone e forse anche di qualche altro imprenditore sampdoriano locale, presentando al Tribunale un serio piano di rilancio del solo ramo sportivo dell’azienda Sampdoria, la cosiddetta good company. A quel punto spetterebbe al Tribunale accettare o meno la proposta, stralciando e dunque mandando a fallimento la cosiddetta bad company (tra cui i debiti con l’erario). L’alternativa sarebbe perdere tutto: non solo la parte cattiva, ma anche quella buona (tra cui i circa 40 dipendenti della Sampdoria). Ed è ipotizzabile che di fronte al fatto di perdere tutto o salvare qualcosa, il Tribunale possa optare per questa seconda strada, soprattutto se Barnaba (come sembra) mettesse sul tavolo anche un contributo al salvataggio delle piccole e medie aziende del territorio che vantano crediti importanti con la Sampdoria…