Cessione Sampdoria, Garrone ritiene non sostenibile l’ipotesi del bond convertibile: l’ex presidente non è disposto a dare il suo supporto
Alla Sampdoria non rimane molto tempo. Il club blucerchiati ha circa due mesi per trovare i soldi per saldare i debiti della parte sportiva e iscriversi così al prossimo campionato. Che sia di Serie A o di Serie B, servono circa 30 milioni tra stipendi (da gennaio e maggio), le rate del debito con il fisco e con altre di squadre italiane ed estere.
Il Cda ha cercato diverse strade, tra cui quella della composizione negoziata che non sta dando frutti. Un’altra alternativa, poi, è quella del bond convertibile emesso da Banca Sistema. Al momento, però, non si sono fatti avanti sottoscrittori che possano prestare 30 milioni alla proprietà, avendo come garanzia del mancato rientro le azioni della Sampdoria.
Cessione Sampdoria, Garrone: bond non sostenibile
Cessione Sampdoria, Garrone: non parteciperò al bond
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Milano Finanza aveva fatto anche il nome di Edoardo Garrone come possibile sottoscrittore del prestito obbligazionario. L’ex presidente e proprietario del club, che nel 2014 aveva venduto al società a Massimo Ferrero, a La Repubblica ha negato questa possibilità:
Per me l’ipotesi del bond è un’operazione non sostenibile. Non sono disposto a dare il mio apporto.
Garrone non lascia spazio a equivoci, ma si dimostra ancora disponibile a partecipare a eventuali operazioni di salvataggio del titolo sportivo della Sampdoria. Non, però, a prestare i soldi alla proprietà.