Cessione Sampdoria, Stefano Versace si rivolge ad Edoardo Garrone: conviene davvero lasciar sparire la società in questo modo?
Nel vedere l’epilogo di questa stagione della Sampdoria, i tifosi, arrabbiati e un po’ disperati, cercano di aggrapparsi a tutto, lanciano appelli, trovano colpevoli. Uno di questi, per la verità già da tempo, è Edoardo Garrone, che negli ultimi tempi è tornato alla ribalta per tutta una serie di episodi, comunicati e rivelazioni, ma la cui immagine è stata compromessa da quel giugno 2014 per i tifosi blucerchiati, quando cedette il club a Massimo Ferrero.
Tra di loro c’è Stefano Versace, imprenditore sampdoriano che ora vive negli Stati Uniti e che si è già fatto sentire più volte in materia di cessione della Sampdoria. Questa volta è tornato a sfogarsi su Facebook dopo il 5-0 subito dalla squadra contro la Fiorentina, con una lettera scritta direttamente a Garrone.
L’imprenditore tifoso ha ammesso di comprendere le scelte finanziarie dell’ex presidente della Sampdoria, perché non avrebbe senso investire ora nella società e soprattutto dare soldi a Ferrero. Ma ci sono altre ragioni, forse ancora più valide, perché convenga intervenire subito. Anzi, secondo Versace probabilmente era ancora meglio farlo prima. Ma, senza voler guadare al passato, ora il tempo stringe ed è il momento di agire:
Lettera aperta a Edoardo Garrone.
Ciao Edoardo,
In momenti disarmanti come questo dopo un 5-0, l’istinto è quello di trovare responsabili, colpevoli e di additarli vomitandogli addosso tutta la nostra frustrazione.
Ma l’istinto raramente ci azzecca e questa sarebbe una di quelle situazioni in cui commetterebbe un errore madornale.
Al passato si guarda solo per non ricommettere gli stessi errori in futuro e sono certo che se dovessi avere nuovamente tra le mani la Sampdoria, questa volta certamente non la consegneresti a un personaggio becero come Ferrero.
Ora nessuno di noi nei tuoi panni vorrebbe mai dare altri soldi a quella ripugnante sanguisuga non solo per una ragione morale ma anche perché economicamente non ha senso, sono pienamente d’accordo con te e lo sarebbe chiunque abbia due dita di fronte e capisca un minimo d’economia aziendale.
Nella vita però ci sono scelte che vanno oltre la razionalità spicciola e prendono in considerazione quello che in America chiamiamo “big picture”.
Magari è vero che quell’ignobile personaggio non meriti un centesimo ma anzi verrebbe pure da dargli qualche “lezione”, ma alla fine della fiera, visto il big picture, conviene?
Conviene farci trascinare nel baratro e far sparire la Sampdoria per sempre per non dargliela vinta?
Conviene a te personalmente costruirti l’immagine di carnefice della Sampdoria dopo tutti gli anni e i capitali investiti in essa da te e la tua famiglia?
Vale la pena rischiare tutto ciò con la conseguenza di non poter più circolare a testa alta per la tua città?
E visto che si parla di soluzioni alternative, se davvero ce ne sono, perché allora si è aspettato così tanto? Perché non si è provato a novembre quando si era in tempo per rimediare col mercato estivo a una stagione facilissima da salvare (viste le avversarie)? Lo so abbiamo detto di non guardare al passato, ma lo faccio solo per giustificare la domanda che segue: perché perdere altro tempo?
Ora i tempi sono corti, entro due settimane va comunicato ai tifosi quale sarà l’esito dei tentativi che tu e Alessandro state cercando di portare a termine per salvare la Samp. Perché guarda che sono d’accordo con te che la Sampdoria sia una squadra di calcio, quindi una società e quindi di chi ne detiene le azioni e non dei tifosi. Ma in questo caso i tifosi, noi tutti, siamo una parte importante del futuro e del patrimonio di una squadra. Soprattutto a Genova, soprattutto dal lato corretto del Bisagno.
Cessione Sampdoria, Versace a Garrone: “Da sampdoriano ti chiedo chiarezza e tempi brevi”
Cessione Sampdoria, l’appello di Versace a Garrone: conviene davvero lasciarla sparire?
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Dunque Versace sprona Garrone, cerca di invitarlo a mettere mano personalmente nella faccenda e a farlo in fretta. Far morire la Sampdoria potrebbe essere un danno di immagine enorme, per la città e per lui, e anche una mancanza di rispetto alla sua famiglia, che di denaro ne ha investito tanto nel club. E, se quest’ultimo dovesse morire, lo avrebbe fatto a vuoto. Per cui l’appello finale dell’imprenditore italiano in Usa è quello di sbrigarsi e di essere chiaro, anche se questo significasse “staccare la spina”:
Perciò lascia perdere chi ti insulta e chi ti minaccia, alla fine lo fa solo perché disperato e frustrato, perché sofferente nel vedere la sua amata morire di stenti. Io te lo chiedo di cuore: prendete una decisione definitiva, fatelo in fretta. Dovesse anche essere staccare la spina, ma siate chiari.
Perché le passioni non possono essere maltrattate, soprattutto quella dei sampdoriani che fino all’ultimo hanno dimostrato di meritare, non dico una squadra vincente, sarebbe troppo pretenzioso da parte mia, ma almeno rispetto da parte della società e degli attori protagonisti che attorno ad essa gravitano.
Da Sampdoriano, credo anche a nome di tutti quanti i sampdoriani, ti chiedo solo chiarezza e in tempi brevi.
Il periodo delle meditazioni sul da farsi è scaduto, ora viene quello del rispetto verso chi la Sampdoria l’ha sempre sostenuta.
Rispetto, lo ripeto, lo sottolineo: le mie domande, le nostre domande, non sono dettate dalla paura.
Voi passerete, ricordati come meritate.
Voi passerete, la Sampdoria no. La Sampdoria non sparirà mai, perché finché ci sarà anche un solo Sampdoriano esisterà anche la Sampdoria