Una lettera a cuore aperto, un appello a tutti a non mollare, a vincere la battaglia al Coronavirus: le parole di Ranieri in un momento di estrema difficoltà
Parla a cuore aperto Claudio Ranieri, nella sua lettera al Secolo XIX. L’allenatore della Sampdoria, dopo la prima domenica di stop totale, esprime i suoi sentimenti in un periodo difficile: “È troppo facile dire quello che manca. È facile, scontato e vale per tutti, nessuno escluso, non solo per noi del calcio. Oggi, in questa prima vera domenica di vuoto, sportivo e non, attori e spettatori si ritrovano dalla stessa parte. Non c’è un palco e una platea, non c’è un campo e una gradinata: non ci sono differenze”.
“Siamo lontani fisicamente, più vicini di sempre perché siamo tutti nella stessa situazione, con le stesse paure la stessa voglia di ricominciare”. Continua così il tecnico romano che non manca anche di ringraziare medici, infermieri e tutti i volontari impegnati quotidianamente nella battaglia contro il Coronavirus. Poi lo sprono, l’uomo di campo, l’uomo che non molla mai, emerge: “Ce la faremo tutti, ci guarderemo con occhi diversi, scopriremo nuove sfumature. Pensate al “tutto bene?”. Oggi è la frase più importante, che non si può fare a meno di ascoltare”.
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Non poteva, poi, non arrivare l’invito a restare a casa, a nome di tutta la Sampdoria: “Noi della Sampdoria, come voi, siamo in casa, condividiamo con i nostri cari questo periodo, teniamo in allenamento la mente (e i calciatori per quello che possono anche il fisico). A volte – perché negarlo? – ci annoiamo”.
Ranieri parla dal cuore agli sportivi, orfani in questo momento delle loro più primordiali emozione: “Chi vive di sport, vive di emozioni, di adrenalina, di sussulti. È quella la nostra zona di comfort e, pur sapendo che c’è sempre il rischio della sconfitta, ci piace così. Dei brividi sulla pelle abbiamo bisogno sempre e comunque”.
L’appello finale è a non mollare, a vincere la sfida alla morte e al Coronavirus tutti insieme: “La sfidiamo, quella signora nera e invisibile che fa parte del gioco, della vita. Facciamolo anche oggi, diciamole che siamo troppo belli e troppo bravi e troppo uniti fra di noi mentalmente per farci condizionare da lei, che è sola, abbandonata da tutti, disperata ed eternamente infelice. La sconfitta non ha futuro perché non potrà mai vincere. Noi possiamo sempre vincere e sorridere. Vi aspetto presto dove sapete, abbiate cura di voi, dei vostri cari, della passione e dei colori blucerchiati: un grande abbraccio”.