Sono diversi i motivi che hanno portato alla quasi aritmetica retrocessione della Sampdoria: a cominciare dal ritorno di Marco Giampaolo…
La retrocessione della Sampdoria è ormai certa. L’aritmetica non è ancora arrivata – potrebbe accadere già lunedì con l’Udinese – ma presto la Serie B (sul campo) sarà ufficiale. La caduta nella serie cadetta, a due anni dal nono posto con Claudio Ranieri, fa male e non sarebbe da attribuire solo alla drammatica situazione economica.
Il Secolo XIX ha analizzato l’involuzione della Sampdoria nell’ultimo anno. Dal rigore parato da Emil Audero a Mimmo Criscito, che ha sancito la retrocessione del Genoa e la salvezza dei blucerchiati di Marco Giampaolo. Proprio dalla scelta del tecnico nel gennaio 2022 parte l’analisi sulla caduta della società di Corte Lambruschini.
Sampdoria, gli errori della gestione Giampaolo
Sampdoria, la retrocessione parte da lontano: il ritorno di Giampaolo fu un errore…
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Giampaolo è stato scelto lo scorso gennaio per dare una svolta dopo la gestione di Roberto D’Aversa che, comunque, aveva fatto 20 punti in 22 partite. La svolta non è arrivata e il tecnico di Giulianova ha fatto 16 punti in 16 partite, salvandosi grazie alle prodezze di Audero e ai risultati deludenti delle concorrenti.
Il contratto da 1,3 milioni fino al 2023 ha pesato sulle casse del club e ha pesato anche il rinnovo automatico arrivato con la salvezza. La dirigenza è andata avanti con lui, causando – a catena – altri errori. Sul mercato, con giocatori a lui congeniali che hanno deluso, come Gonzalo Villar, e in alcuna scelte societarie, come la mancata risoluzione del problema del doppio direttore sportivo.
Fino all’esonero di ottobre, con la Sampdoria in fondo alla classifica con due punti in 8 partite. La dirigenza ha atteso a lungo, complici ragioni economiche, per esonerare Giampaolo, quando la situazione era già, probabilmente, molto compromessa.