Bruno Fernandes, oggi stella del Manchester Utd, è passato dalla Sampdoria, quella di Giampaolo che non l’ha saputo valorizzare…
Il Manchester United è già ai suoi piedi. Ci ha messo poco Bruno Fernandes a conquistare la Premier League, davvero poco. Non come è successo a Genova, alla Sampdoria di Marco Giampaolo…
“Ho avuto forse un po’ di sfortuna arrivando tardi a Genova a causa delle Olimpiadi. Mancavano tre giorni all’esordio in campionato in trasferta contro l’Empoli…”. Sfortuna? Ne siamo sicuri? La verità è un’altra e Bruno Fernandes lo sa: “Giampaolo ha un modo di giocare particolare, i giocatori devono essere sintonizzati al 100% con il suo metodo…”.
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Un metodo da ‘talebano’ com’era stato definitivo a Genova, come ha riconosciuto lui stesso di essere anche a Milano. Con la maglia della Sampdoria Bruno Fernandes ha giocato poco. Non devono ingannare le 33 presenze (35 con la Coppa Italia). In campionato ha giocato 1723′ su 3420 (pochissimo di più della metà 1710′). Un dato che non deve sorprendere, basta pensare che per mettere piede in campo ha dovuto restare seduto in panchina ben 8 volte di fila (con 6 presenze da subentrato) la prima da titolare in blucerchiato la giocò solamente dopo quasi due mesi, il 22 ottobre. Il derby vinto sul Genoa per 2-1, giocando trequartista alle spalle di Muriel e Quagliarella.
Altra spiegazione. “In Italia il trequartista viene impiegato diversamente rispetto all’estero, dove gioca sempre tutta la partita dall’inizio alla fine. È difficile che riesca a giocare tutta una gara perfetta perché deve assumersi dei rischi. Può non toccare la palla anche per un po’, ma quando la riceve se riesce a girarsi può fare la differenza”.
E il suo passaggio dalla Sampdoria allo Sporting richiama nuovamente in causa Marco Giampaolo e il suo calcio. “Alla Sampdoria, giocando trequartista, era più facile svariare per tutto il campo, per osservare le idee tattiche di Giampaolo. A Lisbona invece mi hanno dato più libertà vicino all’area di rigore e mi hanno permesso di andare a creare superiorità sulle fasce. Ho fatto 16 gol e 20 assist, ho acquisito una fiducia diversa. Perché capisci che riesci a rischiare di più e avere più cattiveria”.