Il Cda della Sampdoria è consapevole che il tempo per salvare il club sia agli sgoccioli: i consiglieri sono disposti a tutto per assistere l’investitore e risolvere la crisi
Il tempo è quasi finito. Per salvare la Sampdoria dalla liquidazione giudiziale e – pertanto – dal fallimento sono rimasti meno di venti giorni. Diciotto, per la precisione. Tanti sono fino al 29 maggio, data della seconda – e ultima – convocazione dell’Assemblea degli azionisti voluta dal consiglio d’amministrazione.
Il piano per ristrutturare il debito, dimezzandolo del 50% grazie all’articolo 57, c’è. Serve, però, qualcuno che, tramite bond o aumento di capitale, immetta soldi nel club. Almeno 30 milioni per iniziare e consentire alla Sampdoria di onorare le scadenze e iscriversi al campionato entro il 20 giugno, data di scadenza.
Crisi Sampdoria, Cda disposto a tutto…
Crisi Sampdoria, Cda disposto a tutto per salvare il club. Ecco cosa filtra
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Il Cda sta facendo il possibile per favorire l’ingresso di un nuovo soggetto e per salvare la Sampdoria. Perché di questo si tratta: salvare il club. Il Secolo XIX ha raccolto quanto sta filtrando dai quattro consiglieri, consapevoli di essere giunti alla stretta finale:
Siamo alla stretta finale tutti sanno come stanno le cose. È chiaro che ogni soluzione deve poi trovare la sua attuazione e ogni soluzione ha dei tecnicismi da approfondire. Noi, per quanto ci compete, faremo tutto il consentito per assistere l’investitore. Quello che si deve fare per salvare la Sampdoria, lo faremo.
Disponibilità, dunque, a collaborare per il salvataggio della Sampdoria. Quello che non è riuscito sul campo – con la retrocessione che era annunciata da diverse partite – deve riuscire fuori dal campo. Altrimenti sarà Serie D.