La Sampdoria ha debiti con le banche per circa 54,5 milioni: il piano di ristrutturazione passa da un accordo con i tre istituti di credito
La Sampdoria ha bisogno di una svolta societaria. Il Cda ha convocato l’Assemblea degli azionisti per il 26 maggio alle 15:00 con seconda convocazione il 29 per trovare una soluzione. E la soluzione dovrà essere o un aumento di capitale o la sottoscrizione di un bond. In poche parole, serve qualcuno che immetta almeno 35 milioni subito.
Uno scoglio grande e che, stando al Secolo XIX, finora ha bloccato le trattative soprattutto con Alessandro Barnaba, pronto a una nuova offerta, è rappresentato dai debiti con le banche. Sono tre gli istituti di credito principali: Banca Sistema, Macquarie e Progetto.
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Questi tre istituti non sarebbero disposti a stralciare i propri crediti per i finanziamenti al 90% garantiti Sace, che ammontano a circa 54,5 milioni di euro. I quali – si legge – non possono essere inclusi nel piano di ristrutturazione del debito. I tre istituti, inoltre, non possono accettare una dilazione del pagamento superiore agli otto anni dalla concessione, termine entro il quale devono essere rimborsati.
La posizione più netta, al riguardo, sarebbe quella di Macquarie, che ha sede in Australia. La seconda proposta di Barnaba prevedeva una sospensione fino al 2026 dei debiti, con termini a giugno 2043. Una differenza nettissima con le richieste della banca che, infatti, non ha portato a un’intesa.
Intesa che, però, è fondamentale per rilevare la Sampdoria. Le banche sono disposte anche a una sospensione dei rimborsi, ma vogliono comunque rientrare in otto anni.