Anche la Procura di Genova può presentare richiesta di fallimento: per la Sampdoria possibili problemi dall’erario e dai piccoli creditori
La composizione negoziata protegge la Sampdoria da eventuali istanze di fallimento fino al prossimo 6 giugno. La procedura, in cui Eugenio Bissocoli affianca il Cda, mette al sicuro il club, ma dopo quella data i creditori potrebbero farsi sentire nei confronti del club. E, stando all’edizione genovese de La Repubblica, non solo i creditori.
La situazione della Sampdoria viene vista da vicino dalla Procura di Genova, con i magistrati inquirenti che potrebbero, in linea teorica, essere tra coloro che muovo istanza di fallimento. Anche se, a livello debitorio, le situazioni più preoccupanti riguardano l’erario e i fornitori e i creditori più piccoli.
Fallimento Sampdoria, tra erario e piccoli creditori
Sampdoria, anche la Procura può chiedere il fallimento: attenzione a erario e piccoli creditori
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Il debito con l’erario da 31 milioni è stato rateizzato, con tranche da 1,2 milioni al mese. Saltare anche solo una rata vorrebbe dire pagare l’intero importo e già ad aprile il saldo è stato solo parziale, portando il club a ricevere una sanzione.
Poi ci sono – come detto – i piccoli fornitori. La gran parte dei debiti è con le banche, ma è la sopravvivenza dei creditori minori a essere maggiormente legata al futuro della Sampdoria. A tal proposito, La Repubblica cita il caso di “Qui! Group”, colosso dei buoni pasto, la cui istanza di fallimento – accolta – è stata chiesta da tre piccoli esercenti e dalla Procura di Genova.