Il calcio italiano rischia di perdere somme ingenti a causa dell’emergenza sanitaria e della sospensione del campionato. Si parla addirittura di 700 milioni di euro in caso di stop definitivo alla stagione. Ecco che si è fatta strada con forza, nelle ultime ore, l’ipotesi di ridurre gli stipendi ai calciatori di Serie A per tutto il mese di marzo.
Di questo si è parlato all’assemblea della Lega Calcio che si è tenuta nella giornata del 20 marzo, dove a tal proposito i club hanno dato mandato al presidente di Lega Dal Pino di incontrare Gabriele Gravina, presidente della FIGC e Damiano Tommasi, presidente dell’AIC. La Serie A vorrebbe sospendere gli stipendi in conseguenza alle decisioni di tutti i maggiori campionati europei. All’ assemblea non si è invece parlato di una data per l’inizio degli allenamenti, anche se Claudio Lotito ha fatto pressione affinché i suoi calciatori tornassero a lavorare al più presto.
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Si è affrontata invece la possibilità concreta di andare oltre il termine ultimo stabilito al 30 Giugno per quanto riguarda la fine della stagione. Nell’ ipotesi peggiore, la più catastrofica, dove la stagione non possa ripartire, sarà necessario l’intervento del Governo, perché come detto in precedenza le perdite in quel caso sarebbero disastrose.
Resta ancora da capire se la richiesta della sospensione degli stipendi voluta dai Presidenti sia in realtà una mossa strategica, una sorta di segnale da lanciare all’ Assocalciatori. Al momento la decisione non influirebbe comunque, poiché i club avrebbero tempo fino a maggio per versare quella mensilità, e molti di questi arrivano abitualmente al limite della scadenza.
In tutto questo Tommasi e l’ AIC restano fermi sulle proprie posizioni. I calciatori hanno dato la loro disponibilità a venire incontro alle esigenze ed alle necessità delle società, a patto che si quantifichi qualsiasi tipo di taglio per avere un quadro più chiaro delle potenziali perdite dello stesso sistema. A quel punto i calciatori saranno disposti a fare la loro parte.