Cessione Sampdoria, trattativa Radrizzani-Ferrero: l’ex proprietario ha ceduto solo per dei rimborsi per compensi pregressi. Il retroscena di Milano Finanza
A passi lenti e precisi ci si avvicina alla salvezza della Sampdoria. La serata di martedì è stata il picco del giubilo e della festa, ma era il primo (grande) step da fare per completare un lavoro che sarà impegnativo, con tante scadenze a breve. Tutto è cominciato con la notizia, annunciata dallo stesso ex presidente Massimo Ferrero, di aver ceduto la società ad Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi.
Secondo quanto riporta Milano Finanza, dopo un lungo braccio di ferro, non privo di tensioni, alla fine Ferrero ha scelto di farsi da parte: anche se l’accordo finale è segretato, l’ex proprietario si è accontentato di alcuni rimborsi collegati a contenziosi su compensi pregressi non incassati. Da qui l’annuncio del Cda e delle parti in causa, e dell’inizio dei festeggiamenti per quello che la tifoseria ha denominato “Il giorno della nostra liberazione”.
Adesso si apre il nuovo ciclo, con alcune tappe della transizione che sono particolarmente urgenti. Servirà sottoscrivere un aumento di capitale, che non potrà avvenire in modo diretto perché per attuarlo servirebbe l’omologa del Tribunale e per quella ci vorrà ancora tempo. Quindi, riporta ancora il quotidiano milanese, Aser di Radrizzani e Gestio di Manfredi dovranno decidere se sottoscrivere un finanziamento per il futuro aumento di capitale da 40 milioni o farsi carico di un bond convertibile.
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La seconda strada sembra quella più percorribile, anche perché potrebbe vedere l’ingresso in campo di un soggetto investitore in supporto dei futuri nuovi proprietari. In poche parole, con il bond convertibile potrebbe investire anche Qatar Sports Investments, guidato da Nasser Al-Khelaifi, proprietario del PSG e grande amico di Radrizzani.
Come avverrà questo aumento di capitale comunque è una questione che dovranno risolvere Cda e i nuovi investitori. L’importante è immettere liquidità nelle casse della Sampdoria di modo che possa far fronte alle prossime scadenze. Entro il 20 giugno bisogna iscrivere la squadra al campionato di Serie B, aver saldato tutti gli stipendi di giocatori e dipendenti (creditori privilegiati), estinto i debiti verso l’erario e le altre squadre. L’importante è che entro fine giugno entrino i soldi destinati a rafforzare il patrimonio della società.
Poi servirà fare approvare a tutti i creditori l’accordo di ristrutturazione. Un accordo che c’è già sui termini, ma formalmente deve essere predisposto un piano completo, che contempli un accordo con l’erario. Anche questo va fatto entro fine giugno, per poter presentare al tribunale il piano di ristrutturazione del debito e ricevere l’omologa. Così si metteranno a posto tutti i tasselli per procedere al closing definitivo, per cui ci potrebbe volere qualche mese. Così conclude Milano Finanza:
Senza opposizioni, la partita si chiuderà tra settembre e ottobre. Tutti passaggi importanti ma formali, dai quali non dovrebbero esserci sorprese. Legali e consulenti sono già al lavoro.
Nessuna sorpresa dunque. Si tratta di passaggi formali, ma necessari. Gli accordi coi creditori, in linea di massima, ci sono già. Andranno però ultimati e ufficializzati per presentarli al tribunale. La Sampdoria, insomma, ha ancora tante tappe davanti a sé per scrivere la parola fine a questa vicenda. Ma piano piano si procede verso la salvezza e la libertà.