La sospensione della Serie A rischia di non permettere alla Sampdoria di svolgere la sua abituale politica di plusvalenze nel mercato estivo…
L’emergenza Coronavirus non rischia solo di far perdere introiti importanti dai diritti tv (Sky, DAZN e Rai devono versare ancora 340 milioni), dal merchandising e dagli sponsor. C’è di più e di peggio.
Questo clima di incertezza provocherà uno shock economico nel mondo del calcio internazionale e ciò porterà ad una riduzione drastica del valore delle società e dei singoli giocatori. E La Sampdoria potrebbe pagare un conto ancora più salato a causa di questa crisi. Per colpa della sua unica strategia di mercato basata sull’andare a scovare talenti, valorizzarli e rivenderli creando così ricche plusvalenze di mercato. Una strategia che con Massimo Ferrero ha sempre funzionato, ha sempre riempito le casse blucerchiate. Oggi Audero, Bereszynski, Colley e Vieira non valgono certamente le cifre di un anno fa. E venderli in estate, a cifre inferiore, sarebbe quasi un errore.
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Ora però la società di Ferrero dovrà tener conto di altri fattori negativi per evitare una sofferenza contabile ancor più grave. Le cifre pattuite per gli eventuali riscatti dovranno essere rivisti al ribasso. Vedi Caprari (10 milioni di euro pattuiti a gennaio con il Parma) ma non solo.
La svalutazione della Sampdoria porterà anche ad una diminuzione drastica del valore del prezzo d’acquisto della società di Massimo Ferrero che rimane sempre in vendita. Quale occasione migliore per poter prendere ad un prezzo al ribasso una società di Serie A? Un imprenditore con un progetto pluriennale potrebbe seriamente fare l’affare della vita, nella speranza che in tempi brevi il mondo del calcio possa tornare ai livelli economici raggiunti precedentemente all’emergenza Coronavirus.
Chissà se ciò possa accadere ancor prima delle scadenze del concordato preventivo previste per le società di Massimo Ferrero presso il tribunale fallimentare di Roma.