Cessione Sampdoria, Di Silvio scrive al presidente della Federclubs Vassallo e tra gli insulti tira in ballo anche Luca Vialli
La cessione della Sampdoria è andata a buon fine e Andrea Radrizzani, insieme a Matteo Manfredi, si appresta ad ereditare le redini del comando. Ma nonostante la vicenda sia finita, alcuni vecchi personaggi che hanno gravitato attorno alla società blucerchiata non sono ancora andati via. Come ad esempio Francesco Di Silvio, salito alla ribalta mediatica nell’ambito della trattativa, o presunta tale, di Khalid Faleh Al Thani per rilevare il club di Corte Lambruschini.
In questo caso il produttore cinematografico è riemerso per via di uno scontro social con Emanuele Vassallo, presidente della Federclubs, che su Facebook ha pubblicato la foto di un messaggio che Di Silvio gli ha inviato. Il contenuto è carico di rabbia e di insulti, ma soprattutto tira in ballo il nome di Gianluca Vialli, che sembrava dovesse essere coinvolto nella trattativa con il sedicente gruppo orientale.
Cessione Sampdoria, Di Silvio contro Vassallo: tra minacce di querele e i vocali di Vialli
Cessione Sampdoria, scontro Di Silvio-Vassallo: ho i vocali di Vialli…
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Di Silvio nel messaggio scrive di essere in possesso di vocali del bomber blucerchiato scomparso, nei quali presumibilmente confermava un suo coinvolgimento. E poi minaccia anche querele per Vassallo, che poche ore prima aveva scritto un post liberatorio dopo la notizia fatidica dell’avvenuto prestito obbligazionario convertibile che ha liberato la Sampdoria:
Allora, intanto ho tutti i vocali di Vialli. Punto primo, maiale sarai tu, adesso ti querelo perché mi hai rotto i coglioni, idiota demente. Io non ho usato nessun nome, cretino, ho tutti i vocali del mio amico Gianluca Vialli. Ricordati una cosa, sputtanare la gente fai solo una grandissima figura di merda. Te che non hai mai fatto un cazzo per la Sampdoria. Adios imbecille
Nonostante ora la nuova era della Sampdoria stia cominciando, alcune tracce del recente passato burrascoso continuano ad emergere. Ma è il momento di guardare al futuro, carico di speranza e rinnovamento, lasciando perdere i fantasmi di ciò che è stato e, soprattutto, rispettando chi non c’è più.