Sampdoria, il presidente della Lega Serie B, Mauro, Balata critico sul ricorso della società verso i 2,5 milioni da versare. Le parole
Scelta sbagliata. Con queste parole il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata, ha apostrofato il ricorso presentato dalla Sampdoria al Collegio di Garanzia contro il suo ente, con l’obiettivo di annullare l’obbligo di pagamento del cosiddetto “Contributo solidaristico a carico delle neo retrocesse in serie B” (DOCUMENTO – Sampdoria, Radrizzani fa causa alla Lega Serie B per il paracadute)
Si tratta di un procedimento dovuto alla Legge Melandri, che vincolerebbe il club blucerchiato a pagare il 10% del paracadute di 25 milioni ottenuto dopo la retrocessione alla Lega B, per il principio di mutualità interna tra i soci. La Sampdoria non ha intenzione di versare i 2,5 milioni e ha contestato la legittimità del contributo. Ma il presidente Balata si è opposto. Queste le sue dichiarazioni all’Ansa:
Sorpreso dal ricorso della Sampdoria? Non mi sorprende più nulla oramai. È una scelta loro. Sbagliata e adottata in un momento, mi pare, di transizione ma anche di grandi difficoltà nella vita di questa storica società”
Sampdoria, il presidente Balata: “Risponderemo in modo compatto. Il problema è a monte”
Serie B, il presidente Balata contro il ricorso della Sampdoria
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Il presidente Balata peraltro ha approfittato di questo contesto legato alla Sampdoria per fare un discorso più ampio, che va alla radice. Ci sono leggi obsolete e regolamentazioni sbagliate, che sono riemerse in questo contesto di ricorsi e contro ricorsi per le situazioni di Lecco, Reggina, Brescia e Perugia. Una situazione in cui bisogna intervenire:
La Lega Serie B ha gli anticorpi per rispondere a queste iniziative. E lo farà in modo compatto e serio. Voglio però aggiungere una cosa: ogni anno ci troviamo a registrare situazioni imbarazzanti, destabilizzanti che sono la conseguenza di riforme mancate, di norme che evidentemente sono obsolete e che non sono idonee ad evitare al calcio queste brutte situazioni e, soprattutto, ad una condizione abnorme venutasi a creare nei rapporti tra le leghe professionistiche. La Lega B non può più accettare di dover cambiare ogni anno quasi il 40 % dei soci, ad essere continuamente interessata a problematiche che non la riguardano ma che subisce per la carenza di attenzione e di volontà di intervenire con norme più serie e moderne. Questo è il vero tema sul tavolo del calcio ed è ciò che va finalmente sistemato’