In quell’abbraccio con Andrea Pirlo c’è tutta la nuova Sampdoria. Una squadra nuova, guidata da un nuovo tecnico voluto da una nuova proprietà
La mia strada so qual è. Siamo foreste, montagne inviolabili ma poi a sorprenderci è il sole che dissolve le ombre intorno a noi. E impariamo a sperare un pò di più, a camminare, a sognare insieme. A braccia aperte col sorriso e un pò più di umanità
E partiamo proprio da qui, dalle parole di Renato Zero. Perché c’è un gesto che sancisce, più di ogni altro, il cambio di rotta. Forse ora ce ne rendiamo davvero conto: la Sampdoria è tornata. È tornata in quella corsa verso la panchina dopo il goal, è tornata in quell’abbraccio spontaneo, cercato, sincero e caldo, è tornata nel sorriso di Andrea Pirlo e nel cerchio ricomposto e composto di tutta la squadra che, con quel gesto, ha voluto simbolicamente circondare e proteggere un ambiente ritrovato.
Un ambiente che finalmente profuma di nuovo, di pulito e di bello. È vero che la Sampdoria aveva bisogno di un cambio di proprietà per salvarsi ma è ancora più vero che, una volta salvata la pelle, era fondamentale ricompattare un ambiente stremato dalla gestione precedente e dall’incubo del fallimento.
Diciassettemila abbonati hanno scandito il cambio di musica, garantendo un appoggio incondizionato già ampiamente dimostrato durante la scorsa stagione. La più nera della storia del club blucerchiato.
Il resto lo ha fatto una proprietà, la nuova, discreta e silenziosa (a volte un pò troppo come nella vicenda che ha visto coinvolta la squadra femminile) che ha lavorato nell’ombra in modo scrupoloso e attento, senza proclami e teatrini e, in modo particolare, lo ha fatto e lo sta facendo, Andrea Pirlo che, con competenza e serietà, sta riuscendo a costruire un gruppo solido e sicuro.
Sampdoria, la mano di Pirlo si sente: Depaoli, Murru, Verre e pure Askildsen…
In quell’abbraccio con Andrea Pirlo c’è tutta la nuova Sampdoria…
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Da buon uomo di campo sta regalando personalità ai giovani e fiducia ai veterani. Depaoli, che il tecnico ha trattenuto con insistenza, sta vivendo una nuova vita. Un calciatore trasformato soprattutto dal punto di vista mentale, catapultato in un ruolo che ne valorizza tutte le qualità.
Stesso discorso per Verre e Murru… e poi come non citare l’acerbo Askildsen che, a grande sorpresa, al suo ingresso in campo a Terni, ha dimostrato una vivacità e degli spunti che non conoscevamo? La serie cadetta è un campionato duro e pieno di insidie ma la Sampdoria, non partita di certo tra le favorite alla promozione, può davvero alzare la voce e dire la sua.
Serve l’aiuto di tutti; di quei giovani di belle speranze che lottano su ogni pallone senza buttarne mai via mezzo, dei “vecchi”, quelli che tra arrivi e partenze per altri lidi, non sono mai riusciti davvero, a Genova, ad esprimersi al meglio e oggi, il condizionale è ancora d’obbligo, sembrerebbero invece aver trovato stimoli e convinzione. Aspettando una ciliegina dal mercato, o forse due. È bella la nuova Samp… desta curiosità e alimenta speranze… anche quelle smorzate, a più riprese, da chi, forse, sperava in ben altro finale.
Il sole dissolve le ombre intorno a noi… e allora, se il buongiorno si vede dal mattino… avanti così Sampdoria avanti così Sampdoriani.