In Bielorussia il campionato si gioca e a porte aperte. Il coronavirus non spaventa. Sono gli unici ia farlo in Europa e nessuno ha voglia di interromperlo.
Tutta l’Europa calcistica è ferma e sta giocando la partita più importante di aiutare a fermare la diffusione dell’epidemia di Covid-19. Ogni campionato e ogni società sta facendo i conti con disagi sportivi e finanziari pur di garantire la sicurezza dello staff, dei giocatori e dei tifosi. Anche Russia e Turchia da poco hanno sospeso le manifestazioni. Tutti sono fermi, eccetto la Bielorussia.
La massima serie bielorussa, infatti, continua imperterrita a giocare, nonostante ci siano contagi anche a Minsk e dintorni. E questa non è la parte più singolare, perché il campionato in Bielorussia è iniziato da poco e la prima giornata si è giocata lo scorso 19 marzo. Dunque, laddove le altre federazioni devono interrogarsi con molti disagi se riprendere o meno le competizioni interrotte a metà, loro avrebbero potuto non avere questo problema: avrebbero potuto non iniziare e basta, vedendo cosa succedeva in Europa.
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La stagione di calcio in Bielorussia inizia in primavera e finisce in autunno, per questo hanno cominciato ora. Le partite si giocano e i tifosi si affollano normalmente sugli spalti senza restrizioni. In generale sembra che i bielorussi non diano troppo peso alla situazione attuale, a cominciare dal presidente della Bielorussia, Alexandr Lukashenko. Egli infatti, in un’intervista, ha dichiarato di acconsentire alla prosecuzione del campionato e ha dato dei consigli su come combattere al meglio il Coronavirus: “Lavorate molto, fate la sauna e bevete tanta vodka. Staremo tutti bene”.