La Sampdoria sul calciomercato ha fatto una scelta precisa: puntare sui giovani, per far fronte ai problemi dell’indice di liquidità e per gli incentivi della Serie B
In questa stagione la Sampdoria ha scelto di puntare sui giovani. La squadra di Andrea Pirlo è la seconda più giovane dell’intero campionato di Serie B e ha, nella formazione tipo, almeno (Filip Stankovic, Daniele Ghilardi, Simone Giordano, Leonardo Benedetti, Estanis Pedrola, Sebastiano Esposito) sei giocatori nati dal 2000 in poi.
I motivi di queste scelte da parte di Andrea Radrizzani e dei suoi uomini di mercato guidati da Nicola Legrottaglie sono spiegati dalla Gazzetta dello Sport. Il primo è negli incentivi (circa 50 milioni da dividere tra le 20 squadre) che la Serie B ha disposizione per chi impiega Under 21 e Under 23 italiani. Per i primi aumenterà la cifra, mentre diminuirà per i secondi.
Sampdoria, taglio stipendi e strategia sui giovani
Sampdoria, tra i contributi dalla Serie B e l’indice di liquidità: la scelta sui giovani
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Poi c’è da considerare la pesante situazione economica ereditata da Radrizzani e Matteo Manfredi con un complesso lavoro – si legge – per diminuire i costi di gestione. Da qui, quindi, l’esigenza di abbassare il monte stipendi, fuori budget per una squadra di Serie B, tagliando ingaggi importanti come quelli di Manolo Gabbiadini, Emil Audero, Bartosz Bereszynski, Tommaso Augello.
Sono arrivati sì giocatori esperti, come Fabio Borini e Matteo Ricci, ma, intorno a loro, sono arrivati moltissimi giovani. Per rispettare il salary cap, non solo quello della Serie B, e per non uscire dai paletti imposti dall’indice di liquidità, che ha influito non poco sul calciomercato della Sampdoria.