Il complicato momento della Sampdoria, secondo Michieli, deve essere superato calandosi nella mentalità della B: l’editoriale
“Ho molto apprezzato l’iniziativa di Andrea Radrizzani di radunare squadra e i dipendenti all’Acquario per illustrare loro i valori fondanti del nuovo progetto blucerchiato” l’inizio del lungo editoriale di Maurizio Michieli. Per “rilanciare anzitutto l’immagine del club, deturpata da tanti, troppi anni di gestione clownesca”…
Poi una sacrosanta verità. Continua Michieli: “Tuttavia, questa operazione – urgente e necessaria – funziona solo se va di pari passo non tanto con i risultati […] quanto con il progressivo calarsi di dirigenti, allenatore e calciatori nella mentalità della serie B […]. Gli avversari, ben rodati nella categoria, ti aspettano al varco, ti affrontano con il coltello tra i denti, anche se con quella stessa maglia prima di La Gumina c’era il compianto Vialli, prima di Ricci la regia era affidata a Veron e prima di Murru al centro della difesa giocava Vierchowod”.
Insomma, guardare al passato per Michieli non basta, e ne ha ben donde. Tutto, sempre secondo lui, deve evolversi senza incorrere in soluzioni drastiche come quelle adottate in certi momenti della storia blucerchiata. Il passaggio: “Non è certo il caso di fare come quell’allenatore che chiese la rimozione dal “Mugnaini” dei poster di Gullit & company perché influivano negativamente a livello inconscio, secondo lui (il riferimento è a Walter Novellino, ndr) […]”.
Maurizio Michieli dice la sua sul delicato momento della Sampdoria, per lui guardare al passato non basta
Sampdoria, Maurizio Michieli: “Pirlo cambi mentalità e pensi prima di tutto a non prenderle”
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Michieli dà ancora fiducia ad Andrea Pirlo, sul quale nutre un’ottima opinione. “[…] Nella frattempo, però, Pirlo (che è intelligente e preparato) dovrà fare un passo indietro rispetto alle sue convinzioni e pensare prima di tutto a non prenderle. Se questa squadra non può reggere il 4-3-3 (anche per l’assenza di incontristi a centrocampo, ulteriore lacuna di mercato), trovi un’altra soluzione in base al materiale di cui dispone”.
L’ultimo messaggio per Andrea Mancini, lui come gli altri oggi sul banco degli imputati per la costruzione di una squadra forse impreparata che alla serie cadetta, ma tuttavia è capace di tirare fuori dal cilindro col più importanti. La chiusura di Michieli: “Ora come ora gli unici due giocatori “veri” sembrano essere Stankovic (al netto delle difficoltà a costruire il gioco con i piedi, ma un portiere deve soprattutto parare e lui lo fa) e Pedrola (il miglior calciatore della serie B). Entrambi, mi risulta, portati da Andrea Mancini. Che magari sarà anche il più giovane della compagnia, ma ha idee, entusiasmo e voglia di fare”.