La Sampdoria, in attesa dell’omologa del piano di ristrutturazione del debito, sta cercando di capire se basterà l’aumento di capitale per fare mercato
La Sampdoria è impegnata sul campo nel tentativo di uscire dalla prima crisi stagionale, arrivata decisamente troppo presto dopo appena cinque giornate. Fuori, invece, c’è attesa per l’omologa del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Genova. Nell’attesa torna a far discutere il comma IV bis dell’articolo 90 delle Noif.
Il comma è riferito al mercato e alla possibilità, per chi è in attesa dell’omologa, di acquistare giocatori, cosa che la Sampdoria non ha potuto fare, operando solo a parametro zero o in prestito con diritti/obblighi di riscatto:
La non ammissione a operazioni di acquisizione del diritto alle prestazioni dei calciatori sino al termine della seconda sessione di mercato successiva all’intervenuta omologazione della competente Autorità Giudiziaria.
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Questo comma, si legge su Il Secolo XIX, è legato al comma IV che obbliga a chiudere il mercato in attivo le società che non rispettano la misura minima dell’indice di liquidità. Nel comma V, però, tra i modi con cui ripianare la carenza viene inserito anche l’aumento di capitale, che Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi stanno portando avanti.
Questa specifica, però, fa riferimento al comma IV, ovverosia all’indice di liquidità, non a IV bis, relativo alla ristrutturazione del debito, che è quello che interesserebbe di più la Sampdoria.