La Sampdoria di Andrea Pirlo? Non facciamo l’errore di mandarlo via come è successo con Roberto D’Aversa
A Parma un punto sofferto. Ma Voluto. Strappato. Un punto anche fortunato. Uno di quelli che pesano, peseranno in classifica. Un punticino che fa felici (quasi) tutti i tifosi che vedono oltre tutto. Ma va bene così. Va bene far l’amore con la Sampdoria in ogni luogo, ovunque sia. Basta che sia lei.
Io a Parma ho visto ancora una Sampdoria con poche idee, con tanta paura di sbagliare, con i soliti errori. Ringraziamo ancora Murru che perde Circati, non Benzema. Ma ho visto ancora una volta un allenatore seduto in panchina. Anzi sempre in piedi a dire la sua. Uno che decide, uno che fa di testa sua. Un allenatore che non ascolta i mugugni. Nè i miei, né quelli dei suoi tifosi. Ho visto Andrea a fine gara convinto di quello che diceva. Convinto. E questo mi ha rassicurato.
Valgono tutte le analisi. Vale sempre tutto. Ormai l’ho capito. Si è d’accordo solo quando si perde o quando si tornerà a vincere, magari convincendo. Non per caso. Ma io di una cosa sono certo: Andrea Pirlo è l’allenatore giusto.
Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che non sia così. Non dobbiamo commettere l’errore di mandarlo via se non vince a Como, se con il Catanzaro non arriveranno ancora i tre punti. E non facciamo la cazzata di mandarlo via, o spingerlo verso l’uscita d’emergenza. Di pensare che non capisca niente di calcio.
L’errore l’abbiamo già commesso con Roberto D’Aversa. Perché è lui che ci ha salvato due stagioni fa dalla retrocessione. Lui con i suoi 20 punti e Audero. Non certo mister esonero cronico. E oggi guarda dov’è? Con undici punti belli e buoni sta in mezzo alle grandi. Certo non ci resterà ancora a lungo. Certo perderà tante partite. Ma il Lecce si deve salvare e probabilmente si salverà. Come ci saremmo salvati noi se l’avessimo richiamato invece di metterci nelle mani di Dejan.
Si salverà per Roberto è un allenatore che si sa adattare. È come Andrea. Parla poco, parlano poco. Lavorano tanto.
Sampdoria, lasciate in pace Pirlo. E grazie D’Aversa…
Sampdoria, Andrea Pirlo? Non facciamo l’errore di mandarlo via come D’Aversa
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Ringraziando Roberto (e Wladimiro) per aver vinto il derby, torno su Andrea.
E sottolineo come su Andrea ci siano un po’ troppi pregiudizi. Secondo me sbagliati. Sarà perché lo conosco da tanto tempo. Sarà perché l’ho seguito con attenzione a Livigno. Io credo che se la società lo seguirà. Se lo accontenterà, non solo con Ricci (fin qui un fallimento) e Borini (mezzo).
Ma Andrea ha creduto e crede fortemente in Filip Stankovic. Lo ha difeso. Lo ha schierato anche dopo due veri disastri (con i piedi). Ha lanciato velocemente Ghilardi. Ha dato fiducia e scoperto Estanis Pedrola. E ora lo sta facendo crescere.
Andrea è pronto a lanciare anche Sebastiano Esposito. Certo quando starà bene. È pronto a rilanciare anche Giordano. Che ha cominciato a balbettare. Ma non per questo è da mettere in soffitta. Non l’ha fatto nemmeno con Yepes-Laut. Come invece aveva fatto Giampy e poi Stankovic.
C’è bisogno di tempo. Non solo per la società per trovare i soldi necessari. Ma anche al tecnico per poter lavorare, poter far capire che questa Samp può lottare fin da subito per tornare nel calcio che conta.
Io sarò un illuso. Ma alla Serie A ci credo ancora tanto…