Il racconto di Giancarlo Redini, l’arbitro di Como-Sampdoria, semifinale di Coppa Italia del 1986, vinta a tavolino dai blucerchiati dopo la sospensione
La Sampdoria non ha mai vinto a Como in Serie B. Al Sinigaglia per i blucerchiati sono arrivate solo sconfitte, ma questo confronto ha un precedente che ha fatto molto discutere. Si tratta della semifinale di Coppa Italia della stagione 1985/86, poi vinta dalla Roma proprio in finale contro i blucerchiati.
La semifinale di ritorno a Como, però, è passata alla storia per il 2-0 concesso a tavolino ai blucerchiati dal Giudice Sportivo, dopo che, ai supplementari, ci fu la sospensione sul 2-1 per il Como dopo l’assegnazione di un rigore alla Sampdoria. Sul Secolo XIX il racconto dell’arbitro pisano Giancarlo Redini, che fu colpito alla nuca da un oggetto proveniente dalla curva del Como.
Como-Sampdoria, Redini: concessi il rigore e svenni
Como-Sampdoria, l’arbitro Redini: svenuto dopo un rigore concesso. Il racconto
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Redini ricorda tutto di quanto successo dopo il rigore concesso agli ospiti:
Assegnai un penalty alla Sampdoria e, quando mi stavo per piazzare nella posizione corretta per fischiare, mi arrivò dalla gradinata occupata dai tifosi del Como un oggetto che mi colpì la nuca.
Il colpo fu tanto forte che Redini cadde a terra svenuto:
Quando misi la mano dietro alla testa, mi resi conto che usciva parecchio sangue tanto che caddi a terra svenuto.
L’arbitro fu portato fuori dal massaggiatore del Como. Una volta negli spogliatoi pensò anche di riprendere la partita che, alla fine, fu sospesa. Portando, così, all’assegnazione del 2-0 alla Sampdoria, che passò in finale in virtù dell’1-1 dell’andata. Che oggetto colpì Redini? Ancora adesso l’arbitro non lo ha capito:
Una volta per terra fui portato fuori di peso dal massaggiatore dei lombardi, era un uomo molto grosso, e quando fui negli spogliatoi il mio primo pensiero fu quello di provare a riprendere il match. Ma non ci riuscii principalmente perché, oltre alla delusione, il mio fisico mi diceva di no. Che oggetto era? Non l’ho mai capito, posso solo affermare che non fu di certo una monetina, bensì qualcosa di più pesante. Forse un accendino.