Coronavirus, perchè la vitamina D fa bene? Alleata di ossa e denti, costituisce un rinforzo delle difese naturali del nostro organismo anche contro il Coronavirus.
La vitamina D viene assunta dal nostro organismo, in parte, con l’alimentazione, in parte viene sintetizzata attraverso l’assorbimento dei raggi del sole da parte delle cellule della pelle.
Ad AdnKronos Salute Maria Luisa Brandi, presidente di Firmo Onlus, Federazione italiana ricerca sulle malattie dell’osso, ha spiegato quanto sia importante questo micronutriente soprattutto nel pieno dell’emergenza Covid-19 e dell’isolamento forzato per arginare il contagio.
Brandi è professore ordinario di Endocrinologia e Malattie del metabolismo all’università di Firenze, responsabile del Centro regionale di riferimento su Tumori endocrini ereditari e direttore dell’Unità operativa di Malattie del metabolismo minerale e osseo dell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi a Firenze.
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Ha sottolineato ancora la specialista: “E’ chiaro che non disponiamo ancora dati specifici sulla vitamina D nell’infezione da Coronavirus. Però esistono pubblicazioni da cui emerge che pazienti ricoverati in acuto per complicanze da Covid-19 hanno livelli bassi di vitamina D”.
La dott.ssa Brandi precisa: “Si tratta di una popolazione molto anziana, in cui la carenza di vitamina D è normale. Non è facile mettere in correlazione immediatamente bassi livelli di vitamina D con un’infezione complicata da Covid-19. Le pubblicazioni sulla vitamina D negli ultimi 30 anni ci dicono che ha un effetto importante sulle nostre difese naturali”.
Coronavirus: assumere 1.000 unità al giorno di vitamina D
La vitamina D, indicano gli studi in questione, “in qualche modo è coinvolta nella risposta immunitaria agli agenti patogeni”. Per esempio, ha evidenziato l’esperta, “ci sono dati molto avanzati nell’infezione da bacillo della tubercolosi, ma anche in infezioni virali e nelle polmoniti. “
L’esperta conclude: “I dosaggi di vitamina D che dovremmo somministrare per influenzare la risposta immunitaria in maniera universale sono un po’ troppo alti per essere raccomandati a tutti. Il messaggio che assolutamente possiamo dare è consigliare alla popolazione la supplementazione di vitamina D con l’assunzione di almeno 1.000 unità al giorno”.
Come fare? Con un’alimentazione che comprenda cibi ricchi di vitamina D come salmone, pesce azzurro, latte, uova, funghi, frutta secca, avocado. Un suggerimento valido per gli over 65, ma anche per giovani e adulti, rinchiusi in casa ormai da settimane.