Tim, è scontro Cda-Vivendi: il consiglio accetta la proposta di Kkr, ma l’azionista di maggioranza è contrario e chiede di esaminare la proposta di Barnaba e Merlyn Partners
Scontro interno a Tim per il futuro della compagnia telefonica. E’ questione delicata che dura da tempo quella della ricerca di nuovi fondi e di possibili ribaltoni nell’azionariato, con Alessandro Barnaba, uomo alla guida del fondo Merlyn Partners in passato interessato alla Sampdoria, che resta sempre sullo sfondo.
Ma gli ultimi sviluppi hanno portato a nervi tesi tra il Cda di Tim e l’azionista di maggioranza della compagnia, la società francese Vivendi, che possiede il 23,7% delle quote. Il Sole 24 Ore ha ricostruito la vicenda a partire dalla mossa del consiglio di amministrazione di accettare, con 11 vai favorevoli e 3 contrari, la proposta di Kkr per la cessione della rete, dal valore che può arrivare anche a 22 miliardi, se si completasse il progetto “rete unica” tramite la fusione con la società italiana Open Fiber, posseduta al 60% da Cassa Depositi e Prestiti.
Vivendi però denuncia come questo sia una sorta di colpo di mano del Cda, vista la sua contrarietà a questa operazione. Se il Consiglio di Tim afferma che la decisione in merito è di esclusiva competenza consiliare, l’azionista francese la pensa totalmente nel modo opposto. E qui rientra in gioco Merlyn Partners.
Tim, Vivendi e Merlyn Partners di Barnaba contro la decisione del Cda
Caos Tim: il Cda accetta proposta di Kkr, ma Vivendi preferisce Merlyn Partners
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Vivendi era da tempo in trattativa con Kkr per la cessione del suo pacchetto azionario, ma non ha mai trovato l’accordo. Poi è emersa la proposta alternativa di Alessandro Barnaba, che proponeva, tra le altre cose, la rimozione dell’attuale ad Pietro Labriola.
Come riporta sempre il Sole 24 Ore, in una lettera del 1° novembre l’azionista francese ha chiesto di esaminare, con l’ausilio di un advisor, la proposta di Merlyn Partners, che, invece della cessione della rete, prevede la cessione di Tim Brasil e della divisione customer.
Giovedì 2 novembre il fondo Merlyn di Alessandro Barnaba ha comunicato il possesso, insieme alle stock option dell’ex capo della rete Telecom Stefano Siragusa che ha lavorato al piano alternativo, di 903mila azioni Telecom, pari allo 0,0056% del capitale ordinario per un controvalore di circa 235mila euro, precisando poi con un successivo comunicato del 3 novembre di aver dato disclosure solo di un dossier titoli e che la posizione è inferiore alla soglia informativa del 3%.
Ma il consiglio di Tim, in un comunicato ufficiale, “ha preso atto della comunicazione inviata da Merlyn Partners e RN capital, ritenendola non in linea con il piano della società“. Niente da fare per Barnaba, che però resta l’opzione preferita di Vivendi.
Così, mentre i francesi scrivono che useranno “ogni mezzo legale a sua disposizione per contrastare la decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti“, Merlyn si riserva di “procedere con ogni possibile azione che porti il cda a convocare al più presto un’assemblea dove poter decidere se il piano approvato in autonomia dal cda sia quello che i soci desiderano per la loro azienda o se preferiscano un futuro differente“. La partita per Tim è ancora aperta, il Cda avrebbe previsto il closing per l’anno prossimo. Ma Vivendi e Barnaba ancora non mollano.