La ripresa della Serie A è sempre più vicina, tuttavia per la Sampdoria ci sono diversi aspetti controversi: dall’albergo del ritiro ai controlli dei positivi
La ripresa della Serie A è sempre più vicina e così, anche squadre come la Sampdoria, dovranno adeguarsi alla maggioranza. Ferrero, pur non esprimendo mai un parere nettamente contrario, ha sempre espresso le sue perplessità sulla ripartenza, ma non oppone resistenza.
Il protocollo che la Figc ha preparato per tornare a giocare in totale sicurezza, tuttavia, desta diverse perplessità. Come quelle sull’assenza di contatti e le distanze di due metri, anche sul campo, nella prima settimana dei blindatissimi ritiri. In merito a questo l’ex giocatore della Sampdoria Amuzzo ha dichiarato: “Nei corner ci sono mischie gigantesche, mani che si toccano, il fiato sul collo. Lo scenario ideale per combattere il Coronavirus“.
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Ironia a parte, per la Sampdoria ci sono due problematiche importanti in vista della ripresa. Il primo riguarda l’albergo dove passare il ritiro, l’Ac Hotel, in cui il personale dovrà essere allontanato e che dovrà essere gestito dal personale del club. Il secondo problema, decisamente più grande, riguarda i giocatori positivi al Coronavirus.
Per loro, e nella Sampdoria sono sette, sono previsti esami ancora più approfonditi: pneumologici e cardiovascolari, che comprendono elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo massimo, spirografia ed ecocardio completo, holter 24 ore e Tac polmonare.
Se un giocatore risultasse positivo? Scatterebbe subito l’isolamento e la squadra non avrebbe l’obbligo della quarantena, ma dovrebbe sottoporsi ai test molecolari. L’eventualità, però, rischia di essere pericolosa per altri club…