La Sampdoria di Andrea Pirlo che cade a Brescia in fondo non stupisce Matteo Monforte. Certo perché siamo genovesi e l’ottimismo non fa parte della nostra vita!
La Sampdoria è stata presuntuosa. Siamo tutti d’accordo. Lo ha ammesso Andrea Pirlo. Lo ha confermato il prossimo presidente blucerchiato Matteo Manfredi. Lo sa anche l’amico Matteo Monforte. Nella sua rubrica del martedì su Il Secolo XIX, Peccati di gol, ci racconta quanto l’ottimismo non faccia per noi. Meglio la tragedia, il dramma. In fondo non dimentichiamoci mai che siamo genovesi…
Tre pere e a casa, come ai bei vecchi tempi. Un goal per ogni partita che abbiamo osato vincere di fila nei turni precedenti, del resto. Non si fa! No, no, no! Siamo sempre genovesi, questo è il punto. L’ottimismo non può – NON DEVE! – fare parte della nostra vita. Figuriamoci la presunzione. Sempre testa bassa, pensare al peggio, nascondere i privilegi, vergognarsi dei successi ottenuti, mortificarsi per ogni colpo di fortuna
Siamo tornati con i piedi per terra. Siamo tornati a guardarci le spalle e non più a pensare di farcela. I playoff non sono lontani ma sono più vicini i playout. E quindi meglio rimettersi a correre, a sudare, a non dare nulla per scontato. Poi, per me, fa bene Matteo Monforte a giocare con l’ironia di cosa siamo in campo e di chi siamo noi fuori:
Ogni tanto me lo dimentico pure io, e – lo ammetto, mea culpa – durante la scorsa settimana mi ero addirittura spinto a pensare che, magari, un punticino, sull’onda dell’entusiasmo, a Brescia saremmo riusciti anche a strapparlo, per continuare la striscia positiva. Seeee, col cacchio! Punito immediatamente!
Sampdoria, Matteo Monforte: Pirlo in fondo è uno di noi…
Sampdoria, Matteo Monforte: siamo genovesi. Pirlo è genovese. E l’ottimismo non fa parte della nostra vita!
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Quando Matteo Monforte in Peccati di gol parla di Andrea Pirlo mi ha fatto sorridere. E tanto. Ma ha ragione lui:
D’altronde anche Pirlo (bresciano per nascita, ma genovese per entusiasmo e allegria) lo ha subito messo in chiaro: “Non dobbiamo essere troppo sicuri di noi, perché poi si diventa presuntuosi”. Tran, beccatevi questa!
Ma in realtà proprio così è stato. Già, purtroppo. E ora bisogna leccarsi le ferite e rimettersi subito in piedi. Perché sabato c’è il Lecco. Uno scontro diretto:
Sampdoria a Brescia: non pervenuta, non scesa in campo, rimasta ancora a brindare al ristorante per le tre partite vinte di fila. Dispiace, perché comunque, avessimo avuto il culo di portarne a casa quattro e di fare un balzo in avanti importante in classifica, sarebbe stato sicuramente tutto molto più semplice. Ma no. Poi la presunzione sarebbe stata doppia e, allora, la genovesità ci avrebbe punito in maniera ancora più canzonatoria. Un cane che si morde la coda. Meglio aver preso subito questi tre schiaffoni ed essere tornati alla tristezza. Uh, che bello avere di nuovo perso!