Matteo Monforte si pone una domanda sulla nostra Sampdoria: meglio salire subito in A senza poter far mercato o restare in Purgatorio?
Pensavate mi fossi dimenticato di Matteo Monforte. E invece no. Scusate il ritardo. Ma con il rifacimento del trucco del sito di ClubDoria46 mi ero un po’ perso. A proposito vi piace? Sicuramente mi piace sempre Peccati di gol, la rubrica del martedì del mio amico tifoso.
Si torna indietro. A sabato pomeriggio. Poco dopo l’ora di pranzo. Nel menù c’era anche Sampdoria-Lecco, scontro diretto per la salvezza. Almeno fino alle ore 16. Poi la classifica è cambiata ancora.
È stato tutto bellissimo. Tutto: l’abbraccio pieno di amore dello stadio a Fabio Quagliarella con la sua maglia celebrativa e le lacrime sotto la Sud, le parate di Stankovic nei primi venti minuti in cui ho rivisto lo spettro della solita Samp di inizio campionato e poi invece no, i due goal capolavoro di Esposito…
Un pomeriggio di tutti. Perché non è stato solo di Quaglia, di Filip e nemmeno solo di Seba. Sono stati novanta minuti di grande gioia. Ai quali bisogna aggiungere:
La bravura di Yepes e Kasami, i cori dei tifosi che salivano al cielo, la favola di Giordano, genovese e sampdoriano, a cui – lo giuro – a fine partita brillavano gli occhi come solo a un vero tifoso possono brillare, e la corsa del nostro numero 7, autore della doppietta, verso Pirlo, a prenderlo per il bavero e scuoterlo fino a scompigliargli il ciuffo “sgarbiano”, cosa che avrei voluto fare io le prime partite di campionato, lo ammetto Vostro Onore, ma questo è un altro discorso
Sampdoria, Serie A subito o ancora un anno di Purgatorio?
Sampdoria, Matteo Monforte: meglio salire subito in A senza poter far mercato o restare in Purgatorio?
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Brescia a parte, dove siamo stati presuntuosi, pensiero comune, ammesso anche da Matteo Manfredi, bisogna ammettere con estrema sincerità che:
Sembriamo proprio una squadra che ha intenzione di dire la sua, durante questo campionato di Serie B, nonostante le assenze importanti di Pedrola, Borini e Vieira, l’inizio di campionato da mani nei capelli e l’impossibilità di fare mercato…
Ma Matteo Monforte con Peccati di gol su Il Secolo XIX si pone una bella domanda. Domanda alla quale lui non vuole rispondere. Perché il cuore del tifoso avrebbe una sola risposta. E non per forza è quella giusta:
Meglio fregarsene e puntare, già quest’anno, sempre e comunque, alla promozione (pur sapendo che, non potendo fare mercato per questioni societarie ancora traballanti, disputare l’anno prossimo un campionato di Serie A con questo attuale materiale umano sarebbe un quasi sicuro suicidio e un ritorno immediato alla B) oppure salvarsi dignitosamente, senza schiacciare troppo sull’acceleratore, accettando il fatto di fare ancora un anno di Purgatorio, con l’obiettivo preciso di venire su una volta tranquilli, con un mercato sbloccato e la serenità di una società sana – si spera – con pieni poteri?
Una risposta in fondo la dà il nostro autore e scrittore di romanzi:
Ciò che più voglio, ovviamente, è poter rivedere il Doria ai massimi livelli, ma – ripeto – è molto probabile che non sia per nulla la scelta migliore