Claudio Ranieri invita alla prudenza nella ripresa del campionato: il tecnico della Sampdoria ha diversi dubbi, a cominciare dalla clausura dei giocatori
“Ci sono ancora troppi morti per cominciare. Non sono contrario a finire la stagione, ma dobbiamo farlo quando siamo certi che andrà tutto bene. Ovvero quando gli ospedali saranno meno ingolfati e i test accessibili. Ci vogliono almeno sei settimane, poi, per capire se è tutto sotto controllo”. Claudio Ranieri ha voglia di ripartire, come tutti, ma invita alla prudenza.
L’allenatore della Sampdoria ha diversi dubbi riguardo il protocollo della Figc, a cominciare dalla possibilità di fare i tamponi: “È giusto fare i tamponi e i test sierologici, ma non possiamo scavalcare i cittadini. Non sarebbe né giusto né etico. Ho amici malati che non hanno potuto fare i test. Inoltre solo il 29 il governo deciderà sul test sierologico, a noi quando arriverebbe?”.
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I dubbi di Ranieri, poi, proseguono sul ritiro che porterebbe l’isolamento dei giocatori della Sampdoria a oltre quattro mesi: “I calciatori dopo due mesi stanno dando i numeri. Non ne possono più. Molti sono da soli e lontani dalle famiglie e io dovrei farli restare in ritiro anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura. Non è credibile. Più che psicologo dovrei fare lo psichiatra”.
Il tecnico romano è preoccupato anche per i giocatori risultati positivi al Covid: “Chi mi assicura che ai calciatori colpiti da Covid non succeda niente? Sono morti anche dei giovani. Ci vuole cautela”.
Ranieri torna poi sull’idea di effettuare cinque cambi: “Dobbiamo chiederlo all’Ifab come fatto eccezionale. Con tre partite a settimana sotto il caldo dobbiamo avere la possibilità di cambiare i giocatori che non ce la fanno più. Cominciare ad agosto e finire a novembre? È un’ipotesi”.