Massimo Mauro, amico fraterno di Vialli, ha raccontato del più grande rimpianto di Luca: non esser stato presidente della Sampdoria, il suo grande amore
Massimo Mauro e Gianluca Vialli sono stati amici fraterni. Un legame da cui è nata la Fondazione Vialli&Mauro, che non ha conosciuto pause e che li legherà in eterno. A poco meno di un anno dalla scomparsa, Mauro ha rivissuto diversi momenti del suo rapporto con Luca, ricordando anche alcuni episodi risalenti al suo periodo alla Sampdoria.
A La Stampa Mauro, ancora una volta, ha confermato quale sia stato il rimpianto maggiore di Gianluca Vialli: non essere diventato presidente della Sampdoria. La Sampdoria, uno dei suoi due amori:
Il rimpianto di Vialli? Non essere diventato il presidente della Samp. Me l’ha confessato prima di morire. Aveva solo due amori, la Samp e la Juve. E non potendo diventare presidente della Juve…Lei non sa quanti no ha detto per rispetto alla sua storia.
Sampdoria, Mauro: il no di Vialli ad Arrigo Sacchi
Sampdoria, Massimo Mauro: Vialli voleva essere presidente. Era il suo rimpianto più grande
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I no da calciatore, quando rimase alla Sampdoria nonostante le corti delle big, e i no dopo aver smesso. Come quello al Parma di Arrigo Sacchi che, da direttore tecnico, gli offrì 4 miliardi e mezzo di lire per tre anni per diventare allenatore:
No a 4 miliardi e mezzo per tre anni: glieli dava il Parma. Sacchi direttore tecnico e Luca allenatore. Ci ha dormito su una notte a Londra e poi me l’ha detto. Avevo fatto un’ambasciata per Sacchi, toccò a me avvertirlo del rifiuto di Luca.
Non poteva, poi, mancare la domanda su Mancini in Arabia. Con Vialli la comunicazione sarebbe stata certamente diversa:
Luca gli avrebbe consigliato una diversa comunicazione della scelta. L’unico errore di Roberto.