Il tecnico della Sampdoria Primavera, David Sassarini è come un padre: capitan Francesco Conti, Noah Lemina, Lorenzo Chiesa, Andrea Dacourt e gli altri ragazzi i suoi “figli”…
L’allenatore di una squadra Primavera è come un papà. Un secondo papà. E David Sassarini lo è diventato per questi ragazzi. Ha fatto in fretta. Si chiama empatia il segreto.
Ho iniziato con i ragazzi e dopo tanti anni sono tornato a fare una Primavera. L’ho voluto io perché mi piace costruire e insegnare. Farli crescere, formarli è incredibile. Questi ragazzi ti vedono come un secondo papà, hanno bisogno di questo tipo di affetto. Mi dà grande gratificazione poterli aiutare, dargli un abbraccio o un consiglio per il loro bene, quel futuro che cercano. Le soddisfazioni più grandi le hai a fine stagione. Il percorso è come quello di un genitore con il proprio figlio. All’inizio è difficile però quando vedi il risultato…
Per Davide Sassarini fare il calciatore è un mestiere. E non semplice riuscire a farlo. A farlo a grandi livelli.
Il calcio è un lavoro: ci sono degli orari da rispettare, allenamenti da fare con impegno, con applicazione e metodicità. C’è un’educazione mentale e comportamentale che il ragazzo deve apprendere per diventare un calciatore professionista. Un conto è giocare davanti a dieci persone un’altra davanti ai 30 mila di Marassi. A volte uso il bastone, altre la carota proprio per non illudere nessuno…
Tanti ragazzi, tante nuove facce. Facce che conosciamo, altre no. Facce su cui David ha deciso di scommettere perché ci crede. Perché lui ama le sfide. Proprio come noi di ClubDoria46.
Iniziamo dal capitano della squadra. Francesco Conti. Come Giordano e Malagrida è nato guardando il mare, facendo il tifo per questi colori. E quando si ha la Sampdoria nel cuore c’è sempre una motivazione in più. Diversa.
Lui questa maglia ce l’ha attacca addosso, lo senti anche quando gioca con noi. Lui è un giocatore importante, molto più maturo dell’età che ha. Ha grandissima lettura delle situazioni in campo, secondo me da grande farà il calciatore. Sa di essere fisicamente non ancora pronto. Ci sta lavorando, sta andando tutti i giorni in palestra: questo vuol dire che dentro gli è scattata la scintilla…
Poi c’è Hugo Buyla, un altro che ha esordito in Prima Squadra. Il suo cartellino però è dell’Atalanta.
È fortissimo sull’uomo, grandissima forza fisica. Ha dei grandi pregi ma deve limare alcune difficoltà, nell’uno contro uno è molto forte
Sampdoria Primavera, David Sassarini: l’obiettivo non è solo farli esordire tra i grandi
Sampdoria Primavera, David Sassarini come un padre: da capitan Francesco Conti a Noah Lemina. Pregi e difetti dei suoi “figli”
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Tanti giovani interessanti, tanti figli d’arte. Da Andrea Dacourt arrivato in prestito dal Nizza di Farioli a Noah Lemina prestato dal Psg di Luis Enrique. Per il momento sono delle promesse:
Dacourt ha qualità, però anche lui deve completarsi per diventare un giocatore vero. Avere però un padre giocatore, un papà che ha giocato a grandi livelli aiuta. Aiuta perché gli fa capire che per arrivare non bastano le qualità: ci vuole applicazione e tanto sacrificio
Poi il caso Lemina arrivato per giocare in Prima Squadra ma “retrocesso” prontamente nell’Under 18. Un caso alla Mauro Icardi. Si perché quando Maurito arrivò dal Barcellona lui era convinto di andare direttamente a giocare in Prima Squadra, e invece no, venne aggregato prima alla Primavera. I primi mesi sono stati di amore e odio. Qualche panchina di troppo per colpa di allenamenti sbagliati. Felice Tufano gli disse: “Se sei in Primavera e non in Prima Squadra è perché evidentemente non hai dimostrato di poterci stare. Ma se tu fai bene qui, di là ci arrivi di sicuro”. Detto fatto.
Insomma un discorso che vale anche per Lemina.
Noah è un talento puro. Uno di quei giocatori ancora da fare, da formare. Ha una velocità incredibile nelle gambe ma deve ancora crescere di testa per completarsi
Restando in attacco c’è anche Samuel Ntanda:
Sentirete parlare anche di lui, ne sono sicuro
Tanti di questi ragazzi hanno già giocato con Pirlo. E tutti poi hanno mandato un messaggino a David:
Mi hanno scritto: “È indescrivibile, devi viverlo per capire cosa significa giocare in uno stadio pieno di gente”. E questo ti fa capire il ragazzo. Posso immaginare cosa hanno provato, e che proveranno magari a esordire. Il nostro obiettivo è fare in modo che non sia un passaggio temporaneo ma duraturo