Evani saluta e ricorda Vialli a un anno dalla scomparsa, rivelando che la sua presenza è stata un collante importante per la Nazionale formato Sampdoria di Mancini che ha vinto gli Europei
I giorni dell’Epifania sono quelli più tristi per il mondo della Sampdoria e del calcio italiano. A un anno dalla scomparsa di Luca Vialli sono tanti i messaggi di cordoglio e affetto che si susseguono, uno dopo l’altro. Chi ha voluto scrivere il 5 gennaio, giorno effettivo della morte, chi invece il 6, quello in cui tutti l’hanno saputo.
Alberico Evani ha scelto l’Epifania per pubblicare un post commemorativo di Vialli, suo compagno in Nazionale da calciatore ma soprattutto nello staff di Roberto Mancini, quando da ct degli Azzurri ha portato l’Italia a vincere gli Europei del 2021. Un gruppo, quello dei collaboratori tecnici, che attingeva molto alla grande Sampdoria targata Paolo Mantovani, una squadra nella squadra che si è ritrovata in Nazionale con il sogno di sollevare la coppa e rifarsi della sconfitta di Wembley.
Anche se Evani non c’era, ha sentito anche lui lo spirito di quell’unione di intenti che ruotava anche attorno a Vialli, leader silenzioso della cavalcata trionfale degli Azzurri. Tanto che, dopo poco tempo dalla sua morte, Mancini ha rassegnato le dimissioni da ct e, ancora prima, Chicco da suo vice. Se ci fosse ancora Luca, forse, sarebbe andata diversamente.
Sampdoria, Evani a Vialli: “Con te saremmo uniti per difendere il titolo di Campioni d’Europa”
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E’ ciò che pensa Evani stesso. Ciò che ha scritto nel post in cui ha ricordato Vialli a un anno dalla scomparsa:
Sei stato un esempio di forza e adattabilità nel combattere il male, ora sei diventato fonte di ispirazione per chi si trova ad affrontare le difficoltà che la vita propone. Probabilmente, senza la tua scomparsa, saremmo a cosa tutti insieme, uniti, a difendere il titolo di Campioni d’Europa!
Elogiando la grande forza d’animo di Vialli, la sua voglia di combattere fino all’ultimo, ne ha esaltato anche le capacità di leader, di collante, di spirito guida che ha tenuto insieme il gruppo di amici e colleghi artefici, con i calciatori, di un’impresa sportiva. E se il bomber della Sampdoria ci fosse ancora, chissà quali sarebbero stati i destini di Mancini, di Evani, della Nazionale…