Tatticamente Marco Giampaolo vale 10, un volto altissimo, probabilmente meritato. Un voto che arriva da tanti, non da uno solo. Ma poi? Poi bisogna leggere tutta la frase di Jesus Suso. “Io provo a imparare qualcosa da ogni allenatore che ho avuto. Giampaolo tatticamente era da 10: sapeva tutto quello che si doveva fare dal punto di vista tattico. Il problema è che tutta l’estate abbiamo giocato bene, ma dopo l’amichevole contro il Cesena abbiamo iniziato a vedere dei fantasmi. Dopo la sconfitta contro l’Udinese abbiamo iniziato ad avere dei dubbi, cambiando sistema di gioco provato per tutta l’estate…”.
Fantasmi, dubbi, pressioni e incertezze. Tutte quelle cose che a Genova non c’erano per lui, per nessuno. E chi lo toccava un allenatore così? Un maestro di provincia che alla sua prima gita a Milano si è perso, non si è più ritrovato.
Eppure Giampaolo era innamorato di lui, di Suso. Dichiarazioni d’amore indimenticabili: “L’ho detto sia a lui che alla società: sono innamorato, il suo modo di giocare mi fa impazzire ed è uno che può fare la differenza”. Lo ha messo al centro del suo progetto, prima di spostarlo ancora a destra. inizia in realtà molto prima, e già dalla sua parentesi blucerchiata. Ma anche a lui sono tremate le gambe oltre che la panchina…
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Chi l’ha sentito, ci racconta che avrebbe voglia di parlare, raccontare la sua verità. Altro che fantasmi. Ma non può. Ha ancora un ricco contratto con il club di Via Aldo Rossi. Non può farlo ma lo farà. E quando succederà, ci sarà da discutere, ci si dividerà ancora su un allenatore che a Genova ha fatto bene, non benissimo. Potendo arrivare ad un obiettivo che puntualmente non ha mai nemmeno sfiorato. Ognuno la vede poi come vuole ma quello che ha raccontato Suso è quello che ha vissuto qualcuno di noi a Genova.