La Sampdoria in Serie B ha sofferto molto le espulsioni: Pirlo ha perso 3 delle 4 partite con un cartellino rosso a sfavore, unica eccezione La Gumina a Reggio Emilia
Allarme rosso Sampdoria. Non tanto per la classifica, che comunque non lascia indifferenti. L’allarme si accende per i cartellini, le espulsioni che i blucerchiati hanno rimediato in questa Serie B. Provvedimenti decisivi, che hanno condizionato pesantemente le partite della squadra di Andrea Pirlo quando sono arrivati. Nonostante siano relativamente pochi (4 in 24 giornate), hanno pesato parecchio fino a qui sul cammino di una compagine già decimata dagli infortuni.
Intanto, il numero precedente va contestualizzato maggiormente. E’ vero che la Sampdoria ha preso in media un rosso ogni 6 partite, ma bisogna altrettanto registrare che le 4 espulsioni sono arrivate nelle ultime 8 gare. Un segnale che può voler dire qualcosa? Difficile da affermare, perché i modi e i falli che le hanno causate sono molto diversi. Ma i dati parlano chiaro: in 3 partite su 4 giocate con un uomo in meno gli uomini di Pirlo hanno perso.
Unica eccezione il secondo giallo, molto ingenuo, di Antonino La Gumina rimediato contro la Reggiana. Subentrato a gara in corso, l’ex attaccante della Sampdoria ha preso prima un giallo al minuto 79 e poi un rosso in pieno recupero, per una sbracciata. L’inferiorità numerica, in quel caso, non ha pesato sul risultato finale, 2-1 per i blucerchiati. Ma è pur sempre arrivato nei minuti finali.
Sampdoria, 4 espulsioni, 3 sconfitte: l’inferiorità numerica fa male
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Si passa poi alla giornata successiva, partita casalinga contro la Feralpisalò. Altra ingenuità, questa volta di Pajtim Kasami, che sgomita platealmente in area di rigore al minuto 32, prendendo in pieno petto un avversario. Rosso diretto e 3 giornate di squalifica, come da protocollo. Quel cartellino è arrivato in una situazione in cui la Sampdoria stava rimontando lo svantaggio di 2-0 e da pochi minuti Sebastiano Esposito aveva riaperto la partita.
Il gesto folle del centrocampista svizzero ha stroncato l’onda di entusiasmo degli uomini di Pirlo, che nel post partita aveva redarguito il suo giocatore, per un gesto inaudito per un giocatore così esperto. Prima sconfitta con un cartellino rosso sul groppone.
Poi arriva la difficile trasferta a Venezia, la prima del 2024, solo due giornate dopo quella contro la Feralpisalò. Non c’è Kasami, ma ritorna dal primo minuto Leonardo Benedetti, che riesce anche a segnare il primo dei 3 goal della Sampdoria. Ma il suo doppio giallo, a dire il vero eccessivo, ha condizionato il proseguimento della partita, già compromessa prima dall’errore di Matteo Ricci sul rigore concesso ai padroni di casa. In 10 uomini i blucerchiati hanno provato a reagire, arrivando a rimontare 3-3, per poi crollare subito dopo.
E si arriva alla partita col Pisa, di nuovo in trasferta, di nuovo un rosso quasi a fine primo tempo che cambia le sorti della gara. Un doppio giallo per Simone Giordano, che ha commesso due falli e si è dimostrato nervoso, con proteste che già in occasione del primo provvedimento gli hanno fatto rischiare l’espulsione.
Nel secondo tempo Pirlo ha dovuto ridisegnare la squadra, che si è abbassata troppo scomparendo sempre di più. Probabilmente non è un caso se i goal dei toscani, praticamente mai pericolosi nel primo tempo, siano arrivati dopo l’intervallo.
Le espulsioni hanno fin qui pesato molto, influenzando le singole partite della Sampdoria che ha accumulato molte difficoltà sul suo cammino. I blucerchiati patiscono l’inferiorità numerica, ad eccezione della reazione del secondo tempo di Venezia. Che sia per un calo fisico o mentale, questo v appurato. Se poi ci si mettono le assenze per i diffidati (a Pisa, per esempio, quella di Gerard Yepes) anche quella dei cartellini, come quella degli infortuni è un’emergenza. Anzi, un allarme, allarme “rosso”.