L’ex arbitro Eugenio Abbattista ha denunciato quanto accaduto all’interno dell’AIA al termine della stagione 2019/20: lui, Calvarese e Giacomelli avanti con documenti falsi
Continuano le polemiche intorno al mondo arbitrale e all’AIA. Questa volta a parlare è direttamente un ex arbitro come Eugenio Abbattista, 41enne della sezione di Bari, che si è dimesso a inizio marzo e ha deciso di rivelare le sue verità alla trasmissione “Le Iene”.
Le dichiarazioni di Abbattista sono pesanti. L’ormai ex direttore di gara parla di “schifo” e di dimissioni arrivate al culmine di una situazione diventata insostenibile. Con tanto di rivelazione sul documento che ha consentito a lui, Calvarese e Giacomelli di continuare ad arbitrare:
Mi sono dimesso perché ero schifato da tutto quello che vedevo attorno. Impossibilità di parlare, esprimermi e l’autorizzazioni negatemi.
Dopo il primo servizio che mi riguardava, ho chiesto di poter parlare, ma non sono stato autorizzato. Sarebbe stato scomodo farlo. Il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto che ha permesso a me e ad altri arbitri di restare in organico era evidentemente falso.Io dovevo andare a casa, dovevo smettere di arbitrare. Il documento attesta il mantenimento nell’organico del sottoscritto, di Calvarese e Giacomelli, quando in realtà la relazione che era stata presentata dai valutatori diceva che noi tre dovevamo restare a casa.
AIA, Abbattista chiede le dimissioni
Caos AIA, la denuncia di Abbattista: io, Calvarese e Giacomelli avanti con documenti falsi
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Abbattista continua raccontando anche dell’incontro con Morganti, che gli aveva comunicato la dismissione come arbitro. Poi la continuità, i ricorsi degli arbitri dismessi nel 2020 Baroni e Minelli che hanno portato Abbattista a volere chiarezza:
Morganti mi disse che a fine anno avrei smesso di arbitrare per massima permanenza nel ruolo. Davo per scontato che sarei stato dismesso. Ho anche mollato dal punto di vista degli allenamenti. Poi quando ci sono stati i ricorsi dei colleghi dismessi ho capito che c’era qualcosa che non andava.
Nel momento in cui delle persone sono sedute ad un tavolo e sono testimoni di un atto che poi si è verificato falso e non denunciano, di fatto sono complici. Quell’atto ha portato alla condanna di innocenti e a lasciare impuniti dei colpevoli. In questo caso le dimissioni sono quanto meno dovute, anche per un fatto di dignità personale.
E così Abbattista ha detto basta. Dopo aver arbitrato in Serie A fino alla stagione 2021/22 ed esser stato poi, per un anno e mezzo, varista (ultima partita come Avar Inter-Udinese del 15 dicembre) ha detto stop:
Era uno schifo e ho detto basta. La sensazione era quella che la procura sia andata alla ricerca della soluzione più semplice. E’ stata una mossa politica, nulla ha a che fare con ciò che gli arbitri fanno in campo. A febbraio del 2021 ci sarebbero state le elezioni. E’ inammissibile che un cittadino per poter parlare di questioni personali debba chiedere autorizzazioni o peggio ancora dare delle versioni concordate. Così è difficilissimo andare in campo, è una cosa fatta in maniera subdola.
Infine l’ex arbitro chiede le dimissioni di Gianluca Rocchi e di tutto il mondo AIA. Le regole vanno riscritte:
C’è bisogno di una figura di garanzia che verifichi la bontà delle prestazioni di chi va in campo e di coloro che valutano. Non accetto più che mi dicano se posso o non posso parlare. Serve un commissariamento subito. Serve una pulizia generale. Vanno riscritte le regole dell’AIA lo dobbiamo anche ai tifosi. Tutti dovrebbero dimettersi.