Matteo Manfredi ha chiuso l’accordo tombale con Massimo Ferrero: un accordo costato più del previsto al presidente della Sampdoria
La Sampdoria e Matteo Manfredi. L’azionista di riferimento, diventato presidente il 4 marzo, ha spiegato e chiarito gli aspetti passati, presenti e futuri della società blucerchiata in una lunga intervista presso la sala dei trofei nella nuova sede di Bogliasco. Aspetti che non potevano non coinvolgere anche la situazione legata a Massimo Ferrero.
Nella lunga intervista, riportata dall’edizione genovese de La Repubblica, Manfredi parla dell’accordo “tombale” stipulato con l’ex presidente e proprietario della Sampdoria. Un accordo che chiuderà, il 10 aprile, ogni questione legale pendente:
E’ già finita, c’è un accordo tombale. Non coinvolge lui fisicamente, ma il trust e le società inserite dentro. Non abbiamo potuto dare seguito agli accordi di maggio, ha avuto qualcosa in più, un extra budget che va ad incidere sul bilancio di quest’anno, ma fra poco sarà solo passato.
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Non si è riusciti, però, a dare seguito agli accordi di maggio. E così Manfredi parla di negoziazione – la seconda – che in teoria non ci sarebbe dovuta essere, come riporta Il Secolo XIX:
Abbiamo avuto la sfortuna di non riuscire a dare seguito agli accordi firmati, con diverse parti al tavolo, a maggio. Così siamo stati tirati per la giacchetta in una negoziazione inutile per un secondo accordo che in un mondo normale non ci sarebbe mai stata.
Le cifre sono cambiate, come affermato dal presidente. Rimane il grande lavoro della giudice Daniela Marconi che, con la sua mediazione, è riuscita a far arrivare Manfredi e Ferrero a un accordo. Per chiudere definitivamente i conti con il passato:
Come è andata…male perché io prima mi ero già accordato su certe cifre… però grazie all’esperienza del giudice Marconi abbiamo risolto una pratica che poteva vedere la Samp dovere pagare ancora dazi del passato.