L’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci, in un’audizione al Senato, ha attacco Sampdoria e Genoa parlando dei debiti con l’Agenzia delle Entrate
Un altro attacco alla Sampdoria. Questa volta arriva direttamente dall’aula del Senato, dove ha parlato l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci. Il dirigente rossoblù è intervenuto durante un’audizione davanti alla Settima Commissinoe del Senato nell’ambito del progetto di riforma del calcio italiano.
Ha toccato tanti temi, ma uno in particolare riguarda i blucerchiati e il Genoa, squadre non nominate in modo diretto, ma per cui è chiaro il riferimento. L’intervento inizia con le parole sui debiti che alterebbero l’equa competizione:
Noi possiamo fare qualcosa per rendere alcuni parametri delle licenze nazionali più rigidi. Considerate che chi crea debito, anche se ha la possibilità di farlo ma non si sa se lo potrà ripagare nella stagione future, nel momento in cui utilizza risorse che non ha altera l’equa competizione. Non è solo un tema di solvibilità ma anche della tutela dell’equa competizione.
Claudio Fenucci contro la Sampdoria: ci sono squadre che hanno fatto accordi con l’Agenzia delle Entrate
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E poi ecco il riferimento a Sampdoria e Genoa, che sono ricorse a un accordo con l’Agenzia delle Entrate negli ambiti dei rispettivi piani di ristrutturazioni dei debiti. Una pratica legittima e consentita dalla Figc, che l’ad del Bologna ha voluto attaccare, parlando addirittura di retrocessione:
Ci sono stati club che hanno avuto difficoltà economiche e che hanno avuto transazioni con l’Agenzia delle Entrate sulle imposte, ma nel passato magari alcuni altri club sono retrocessi al posto loro.
E’ un tema che sta a cuore e che, secondo Fenucci, riguarda una questione che non può durare ancora. Anche se l’attacco a Sampdoria e Genoa appare del tutto fuori luogo:
Non può più durare, non è più possibile che chi non abbia risorse possa competere sul mercato. È un tema che ci sta molto a cuore e che possiamo affrontare in sede UEFA per le licenze ma armonizzandolo con un sistema interno più rigido a garanzia dell’equa competizione tra i club oltre al tema della solvibilità che è però più complesso da affrontare.