Nelle partite finali della Serie A, la Sampdoria dovrà invertire il trend rispetto agli ultimi anni: il fattore Ranieri sarà decisivo
La ripresa del campionato metterà la Sampdoria di fronte a un rush di 13 partite in cui, per salvarsi, dovrà invertire la rotta rispetto agli anni precedenti. Nei tre anni di Giampaolo, infatti, i blucerchiati, di fronte a delle partenze sprint, avevano dei finali di campionato con medie-punti molto basse. Ciò che, quest’anno, non ci si può permettere.
Nelle ultime 12 partite della stagione 2016/17 la Sampdoria ottenne appena tredici punti, risultando quindicesima nella classifica di quel tratto di campionato. L’anno dopo furono appena dieci i punti (diciassettesima), mentre l’anno scorso quattordici (dodicesima).
Per tornare a un finale fatto bene bisogna risalire alla stagione 2015/16 quando la paura della retrocessione – la Sampdoria si trovava diciassettesima – fece fare alla squadra 15 punti in dodici partite.
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La Sampdoria può e deve contare sul fattore Ranieri. Il tecnico romano è un esperto di rush finali, come dimostrano le esperienze al Leicester, alla Roma e al Parma. In Inghilterra, l’anno della Premier vinta, ottenne 28 punti in dodici gare, con i giallorossi, nel 2010, furono 29. Con i ducali, nel 2007, contribuì a salvare la squadra con una media punti finale di due a partita.
Considerando tutta la sua carriera, Ranieri nelle dodici partite finali ha una media di 1,62 punti, con cui la Sampdoria otterrebbe la salvezza.