Massimo Ferrero potrebbe essere ancora interessato al Palermo. La volontà di Di Piazza di cedere le proprie quote societarie riapre la trattativa…
Dopo solo un anno di Hera Hora a Palermo si rimpiange la Holding Max. la società riconducibile all’attuale presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Il Giornale di Sicilia, parlando della decisone di Tony Di Piazza di dimettersi dalla carica di vicepresidente del club rosanero e di cedere le proprie quote, indica il numero uno blucerchiato come possibile acquirente. Una possibilità reale perché tra l’italo-americano e Dario Mirri in questo momento la tensione è alta, nonostante l’operatività della società non sia stata intaccata.
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Tra Massimo Ferrero e il Palermo non è ancora finita…
Massimo Ferrero potrebbe essere interessato a riaprire una trattativa sulle quote Di Piazza ma l’articolo 16 bis delle Noif parla chiaro: “Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale“.
Stesso discorso vale per “parenti o affini entro il quarto grado“. Secondo la norma di questo articolo Massimo Ferrero sarebbe impossibilitato ma a tale disciplina vi sono però già state delle deroghe in passato ma in tutti i casi il soggetto che ha rilevato il secondo club lo ha fatto quando era nei dilettanti. Così è avvenuto con Salernitana (Lotito), Bari (De Laurentiis) e Mantova (Setti). “L’ipotesi di un nuovo interessamento di Ferrero, patron della Sampdoria, andrebbe dunque a scontrarsi con le norme”.
Nonostante ciò, l’attuale presidente del club blucerchiato, ha mostrato interesse per i rosanero, dopo che questa estate ha anche partecipato all’avviso pubblico per l’assegnazione del titolo sportivo: “Tra l’imprenditore cinematografico romano e Di Piazza ci sono stati solo contatti indiretti, ma l’immobiliarista originario di San Giuseppe Jato non sarebbe intenzionato a cedergli le proprie quote. La volontà di uscire di scena, però, resta intatta, cercando altri potenziali acquirenti“, conclude il quotidiano.