David Sassarini analizza dal punto di vista tecnico il prossimo avversario della Sampdoria: la Reggiana di William Viali
La Reggiana di Viali adotta il modulo 1-4-3-3. Solitamente mi sono soffermato sui singoli, ma questa volta analizzeremo lo sviluppo del gioco e le idee dell’allenatore.
In fase di possesso, prendendo in considerazione la prima partita di campionato contro il Mantova, la Reggiana ha iniziato il gioco dal portiere, anche rischiando di subire gol nel primo tempo, quando un appoggio a muro mancato ha aperto un invitante corridoio per gli offensivi mantovani. La Reggiana ha continuato a costruire dal basso, anche se, sotto forte pressione o in situazione di parità numerica, l’estremo difensore (Bardi) cerca velocemente i tre giocatori offensivi.
Nel terzo di centrocampo, in fase di possesso palla, la disposizione è 1-3-2-5, con il portiere che si integra nella linea difensiva, formando una linea a 4. L’obiettivo è avere un uomo in più nella costruzione, in modo da mandare in “guida” un difendente e costringere un avversario a uscire in pressione, liberando spazi alle spalle della difesa.
Sampdoria-Reggiana, attenzione alla fase offensiva di Viali
Sampdoria-Reggiana, la squadra di Viali vista da David Sassarini
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Nell’ultimo terzo di campo, i 5 giocatori offensivi, insieme ai terzini (pronti a inserirsi centralmente) e/o ai centrocampisti, danno sostegno per tiri o combinazioni interne. La Reggiana sa costruire bene il gioco, ha l’attitudine a mantenere il possesso palla e lo fa con tempi e distanze giusti. Tuttavia, in certi momenti del match, nella prima gara, alcuni errori in fase di costruzione hanno aperto contropiedi non del tutto sfruttati dalla compagine mantovana.
È una squadra che ha coraggio, pressa alto, aggredisce e crea transizioni corte molto pericolose. Tuttavia, la continuità del gioco è ancora migliorabile. Questa discontinuità ha portato la squadra ad abbassarsi, causando i due gol subiti contro il Mantova (una seconda palla da piazzato e un cross).