La Procura ha avviato un’indagine verso 15 ultras, svelando un’organizzazione che per anni ha estorto denaro al Genoa di Preziosi
Caos in casa del Genoa. Ben 15 tifosi dei rossoblù sono stati raggiunti da avvisi di garanzia e sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione. Secondo la Procura, infatti, questi ultras ricattavano il presidente del Genoa Preziosi al fine di estorcere una cifra di 50mila euro l’anno per mantenere la pace ed evitare scontri. Dal 2010 al 2018 la cifra pagata sarebbe stata di 350mila euro.
I magistrati hanno ricostruito gli episodi controversi avvenuti negli anni al Genoa, a cominciare dall’episodio delle magliette di Genoa-Siena del 2012, per arrivare all’aggressione all’aeroporto nel 2017 e le intimidazioni a Izzo. Per gli inquirenti tutto ciò era fatto per alzare la tensione così da ottenere denaro per mantenere la pace.
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Il nome di spicco di questa organizzazione è Massimo Leopizzi, leader della Brigata Speloncia. Secondo la procura sarebbe un socio occulto della “Sicuart”. Dalle ricostruzioni degli inquirenti emerge che i pagamenti partivano dal Genoa, passavano dalla “4 any jobs” e arrivavano a alla “Sicurart”, entrambe società che forniscono gli steward e le hostess al Genoa.
La “Sicurart”, l’azienda di Artur Marashi, anche lui indagato, poi, fatturava prestazioni mai avvenute o gonfiate per poi girare i soldi al gruppo.