Tony Damascelli ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito dell’esonero di Andrea Pirlo dalla Sampdoria, ecco le sue parole sul maestro…
La Sampdoria ha pareggiato in casa contro il Bari e dopo quattro giornate ha totalizzato solo 2 punti, uno di Pirlo nelle prime tre partite e l’ultimo all’esordio per Andrea Sottil. Avvio difficile la scorsa stagione, con tante difficoltà legate al rischio fallimento per i buchi di bilancio lasciati da Ferrero, ma anche quest’anno le criticità della squadra (quasi totalmente nuova) non sono cambiate.
Quest’estate è arrivato Pietro Accardi a gestire tutto e grandi giocatori di categoria (Coda e Tutino su tutti), motivo per cui nessun alibi e dopo appena tre giornate la società ha deciso di cambiare guida tecnica. Il giornalista Tony Damascelli ha rilasciato alcune dichiarazioni proprio su Andrea Pirlo, ecco un estratto delle sue parole rilasciate ad altropensiero.net:
Andrea Pirlo è un professore che non trova una scuola, che sia una, dove insegnare l’arte del football. Ci ha provato con la Juventus, dove comunque ha raggiunto e aggiunto un paio di coppe nostrane, è andato a Genova chiamato dalla Sampdoria e ha concluso in anticipo precoce, dopo un anno di attese. E prima, male persino in Turchia
Il giornalista non risparmia critiche
Sampdoria, Tony Damascelli su Andrea Pirlo: un maestro senza scuola
Doveva prevederlo. Lui stesso, negli ultimi giorni da calciatore, pronunciò la frase storica: ”Non farò mai l’allenatore”. Il progetto dura lo spazio di alcune mattine, la Juventus lo preleva per il settore giovanile, poi gli affida l’eredità di Sarri, quindi lo licenzia e lui, bresciano duro, se ne va in Turchia dove non lascia grandi memorie, anzi lo mandano al di là del Bosforo prima della conclusione del campionato. Poi Sampdoria, già detto
E adesso? Boh, il professore, maestro, metronomo, non fa un plissé, rantola secondo abitudine, aspetta, se la gode perché, a pensarci bene, chi glielo fa fare, con tutta l’argenteria raccolta negli anni grandiosi, coppe, scudetti, titoli mondiali, perché mai guastare la reputazione a bordo campo?
Del resto, controllando gli almanacchi, ti accorgi che della truppa di quel Mondiale berlinese, a parte Gilardino, roba piccola comunque, non c’è uno che sia riuscito a confermare il proprio censo, da Cannavaro a Grosso, da Pippo nel senso di Inzaghi a Nesta, da De Rossi a Gattuso. Bei tempi.
La panchina? Meglio ai giardini, con i nipoti.
Queste le parole a proposito dell’ormai ex allenatore della Sampdoria, una carriera da giocatore eccelsa ma da allenatore fatica a trovare la sua strada. Da capire a questo punto il suo futuro, però considerando che il suo contratto con la Sampdoria scade il 30 giugno 2025 è una domanda da porsi la prossima estate.