L’obiettivo primario di Sottil alla Sampdoria è blindare la difesa che subisce troppo, compito che ha saputo svolgere anche ad Ascoli, ultima sua avventura in Serie B
Andrea Sottil, nella conferenza stampa dopo il suo esordio da tecnico della Sampdoria contro il Bari, l’ha detto subito: la difesa è la priorità. Il nuovo allenatore blucerchiato ha chiarito che non è un “difensivista”, ma che la fase difensiva è fondamentale. Non subire goal è fondamentale. E un reparto che, prima del suo arrivo, ha preso 6 reti in 3 partite, evidenzia lacune su cui dovrà lavorare.
Ma Sottil ha dimostrato di saperlo fare. Da difensore conosce i problemi e anche i trucchi del mestiere. Ne ha parlato anche nella sua tesi per il corso da allenatore UEFA Pro, dal titolo “Il duello. Principi di tattica individuale del difensore”. In Serie B ha dato prova di riuscire a sistemare anche le difese più deboli, come quando era subentrato, a dicembre 2021, sulla panchina dell’Ascoli.
I bianconeri hanno cominciato l’annata 2020/2021 subendo 23 goal nelle prime 14 partite. Poi, alla prima partita con lui in panchina (vinta contro la Spal 2-0) già clean sheet. Esattamente come successo a Genova, dove è terminata 0-0 col Bari, anche se, va detto, grazie a un super Paolo Vismara. Prima dell’arrivo di Sottil alla guida dei marchigiani continuavano a subire reti, da lì in avanti il tecnico ha limitato i danni, costruendo sempre di più la sua squadra.
Sampdoria, serve un cambio di rotta in difesa: serve l’esperienza di Sottil
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Nel giro di quasi due stagioni all’Ascoli, ha subito 70 goal in 64 partite. Numeri certamente non confortanti del tutto, si tratta di più di una rete a incontro, ma serve anche tenere conto del livello della rosa. Nel secondo e ultimo campionato di Sottil nelle Marche, ad esempio, ha tenuto la porta inviolata 12 volte e non è poco. Quell’Ascoli, poi, sarebbe arrivato sesto in campionato, con 80 reti segnate. Bilancio in attivo.
All’Udinese le cose sono andate un pochino peggio, dopo la prima stagione chiusa per intero è stato esonerato alla nona giornata della seconda. In 50 partite ha tenuto una media di 1,16 punti con 60 goal fatti e 66 subiti, ma anche in Friuli le gare chiuse a rete inviolata sono state 13. Un calcio solido e compatto, fisico e ruvido quando serve, per blindare la fase difensiva e cercare di non subire goal ancora prima di farlo.
D’altronde, in Serie B, vincono le difese. E anche la scorsa stagione l’ha dimostrato: le tre promosse in Serie A sono quelle che avevano fatto più clean sheet: Parma e Como 13 reti inviolate e Venezia a 12.