Pietro Accardi ha spiegato cosa lo ha portato a scegliere Andrea Sottil, che ha sostituito Andrea Pirlo sulla panchina della Sampdoria
E’ la Sampdoria di Pietro Accardi. Il fresco 42enne, con un passato importante da calciatore in blucerchiato e da dirigente a Empoli, è stato scelto da Matteo Manfredi per dare una scossa, per cambiare le cose e fare mercato. Ma anche per prendere decisioni importanti come quella di esonerare Andrea Pirlo per scegliere Andrea Sottil.
La proprietà conosceva Pirlo, arrivato un anno fa, e nei colloqui iniziali proprio con Accardi è stato scelto di continuare insieme. Con una visione che avvicinava i due:
La proprietà lo conosceva e si è scelto di continuare anche perché in Pirlo ho trovato un allenatore e un uomo preparato, che ama il calcio. Nei colloqui avevamo trovato una visione che ci avvicinava, c’è stata condivisione nelle scelte.
Poi, però, la scelta di cambiare. Complici i risultati – un punto in tre partite – ma anche l’assenza di identità. Questi due fattori hanno pesato nella scelta di Accardi:
Cambiare è sempre un dispiacere. Ma per gli investimenti fatti e la squadra costruita, completa al 95% prima del via, ci aspettavamo una partenza diversa. Non è solo un discorso di risultati, ha pesato più il non aver visto un’identità marcata, spiccata. In estate credevamo di sviluppare un progetto insieme ma poi c’è la legge del campo, si vedono le partite e si valuta. E la Serie B è un torneo a sé, serve fame.
Sampdoria, Pietro Accardi: esonero di Pirlo? Ecco perché abbiamo scelto Sottil
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Andrea Sottil è un uomo preparato, che ha fatto gavetta. Caratteristiche fondamentali nella decisione di Accardi, che gli ha affidato la panchina dei blucerchiati per risalire in Serie A, come afferma al Secolo XIX:
In primis è molto preparato. E poi ha fatto la gavetta, si è guadagnato sul campo il suo percorso, ha grande esperienza in tutte le categorie, B compresa. Le sue squadre sono toste. Ha un carattere forte, anche da difensore era roccioso, è determinato, coinvolgente, empatico. Siamo fermamente convinti che sia l’allenatore giusto per questa Sampdoria.
Che Sampdoria sarà? Dovrà essere combattiva, unita, che lotti come fatto in casa con il Bari. Il punto strappato dovrà essere una base da cui ripartire per affrontare un campionato importante, con Sottil a cui spetta il compito di trovare il modulo giusto:
Una Samp che lotti unita su ogni campo, che si cali in una categoria difficilissima. In B non contano blasone, nomi, figurine, non c’è una ricetta vincente ma ci sono caratteristiche imprescindibili. Contro la Samp giocano tutti la gara della vita, si è già visto e deve servirci da lezione: noi dobbiamo metterci almeno la stessa cattiveria, solo così la qualità fa la differenza. Col Bari già si è vista una Samp più combattiva nelle difficoltà, abbiamo preso un punto d’oro con le unghie e con i denti e non prendere gol ti dà forza. Crediamo ciecamente nella rosa, è duttile, di valore, può giocare in tanti modi: nell’immediato Sottil non ha voluto stravolgere, starà a lui trovare il vestito giusto.