Andrea Beretta ultras dell’Inter ed ex capo della Curva Nord, in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, ha svelato il piano per farlo fuori ai pm
Continuano le indagini sulle curve di Inter e Milan. A breve arriverà la conferma della scorta al pm del Dda Paolo Storari che sta conducendo la maxi-operazione ch ha portato già a 19 arresti ad altrettanti membri dei direttivi di Curva Nord e Curva Sud.
Non ci sono – scrive il Corriere della Sera – rischi o minacce specifiche, ma l’esposizione e la delicatezza dell’inchiesta richiedono la scorta. Anche perché, negli atti, sono gli stessi indagati a fare riferimento a Storari con frasi come “Hanno beccato il pm più forte”. Il quadro intorno a Storari, dunque, è delicato. Intanto proseguono gli interrogatori, che, però, finora hanno ottenuto solo il silenzio.
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Andrea Beretta, nei giorni segunti all’omicidio di Antonio Bellocco, aveva dichiarato ai pm di “essere riuscito più volte a sventare il piano per ucciderlo”. Bellocco lo voleva estromettere dalla gestione della Curva Nord, in mano ai due e a Marco Ferdico e aprire a Casoretto (Milano) un nuovo store per il merchandising.
Beretta ha spiegato di essersi salvato dal piano “grazie alle rivelazioni ricevuta dalla persona incaricata di tirarlo in trappola”. Il progetto prevedeva lo stordimento con un sonnifero, l’uccisione e il seppellimento in un luogo isolato. Ha confessato di aver saputo del piano tra giiugno e luglio, dopo un incontro a casa di Bellocco a Pioltello “all’interno dei box, aveva incontrato due emissari della sua famiglia, di cui uno presentato come un latitante, che gli avevano rivolto direttamente concrete intimidazione”.