La Sampdoria deve fare i conti con una serie di problemi che però non riguardano il capocannoniere cadetto Massimo Coda, l’analisi…
La Sampdoria proverà a uscire dalla sosta delle nazionali meglio di come vi è entrata, la sconfitta interna contro la Juve Stabia ha portato qualche malumore. E’ normale, tanto sei leggero e spensierato quando vinci quanto ti fai male cadendo nelle sconfitte. Adesso Andrea Sottil dovrà rialzare il morale della quadra, anche perché l’obiettivo play-off (minimo) dista solo 3 punti.
Il protagonista indiscusso del mercato e dell’avvio di stagione die blucerchiati è sicuramente Massimo Coda. Serve un bomber da 20 goal all’anno si diceva, ed ecco che Pietro Accardi ha accontentato Andrea Pirlo (che chiedeva un grande centravanti) e tutti i tifosi. Dopo 7 partite Massimo Coda è capocannoniere della Serie B con 4 reti, a pari merito con Bonfanti del Pisa, Pio Esposito dello Spezia, Cristian Shpendi del Cesena (prossimo avversario dei blucerchiati dopo la sosta) e Kristian Thorstvedt del Sassuolo.
I problemi dei genovesi sono sicuramente altrove
Sampdoria, Massimo Coda capocannoniere: i problemi non sono lì davanti
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Il mercato di Pietro Accardi ha portato grande qualità in attacco, visto che oltre a Massimo Coda è arrivato anche Gennaro Tutino dal Cosenza. Inoltre Romagnoli in difesa e Silvestri in porta hanno alzato il tasso di esperienza della squadra, ma il reparto forse meno qualitativo dei blucerchiati è il centrocampo. Spesso ci si rifugia a scaricare sull’esterno dove Depaoli e Ioannou macinano chilometri su chilometri lottando per ogni singolo centimetro come in “Ogni Maledetta Domenica“, come direbbe Tony D’Amato interpretato da Al Pacino:
E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?
Citazioni cinematografiche a parte, gli attaccanti Coda e Tutino faticano ad avere rifornimenti centrali ma solo cross dall’esterno. Questo, inevitabilmente, rende il gioco blucerchiato molto prevedibile. Tanto che l’ex Cosenza spesso viene a prendere la palla indietro ma, chiaramente, non può essere a 30 metri dalla porta e poco dopo in area a finalizzare. In questo Coda è il partner ideale, visto che occupa gli ultimi 16 metri come pochi nella storia della cadetteria. Ma i centrocampisti fanno poco filtro (difesa poco protetta) e propongono ancora meno (attaccanti abbandonati a loro stessi). Questo è il vero problema della Sampdoria.